Sull’uscio di cucina: come è dolce la farina…

Redazione Nove da Firenze

Ancora è presto per trovare la farina di castagne buona, quella soffice, detta ‘farina dolce’. Di solito viene messa in vendita da fine novembre e sarebbe bene comprarla nei posti dove viene prodotta, tipo sul Monte Amiata. Quella che si trova nei supermercati a volte risulta essere insipida e grumosa. La farina giusta è già dolce di natura, non ci dovrebbe neanche essere bisogno di aggiungere lo zucchero alla ricetta. Una delle preparazioni più note a base di farina dolce è il castagnaccio: prima di iniziare a fare l’impasto, accendete il forno a 200 gradi e ammollate le uvette.

Setacciate la farina in una zuppiera, perché essendo molto fine, tende a formare dei grumi; aggiungere acqua tiepida, olio e sale fino ad ottenere un impasto fluido e morbido. A questo punto tocca a pinoli, noci e uvetta. Lasciatene un po’ da mettere sopra al castagnaccio prima di metterlo in forno. Ungete una teglia bassa e rettangolare, versatevi l’impasto che dovrebbe raggiungere un centimetro di altezza, cospargete la superficie con pinoli, noci e aghi di rosmarino freschi, un filo d’olio e via in forno per circa mezz’ora. C’è un'altra ricetta molto antica, tipica della Lunigiana: la pattona. Si fa l’impasto con acqua e farina, niente pinoli, niente uvetta, niente noci e si cuoce per un’ora abbondante.

Deve sembrare una sorta di polenta. Una volta, la pattona veniva cotta nei testi sopra foglie di castagno secche. Potete consumarla spalmata di ricotta o stracchino; oppure con i salumi. Se prendete una salsiccia, la spalmate sopra e la fate sciogliere in forno, vi leccherete i baffi. La parte grassa della salsiccia si mischierà al dolciastro della castagna, dando vita ad una leccornia incredibile. Lunga vita alla castagna! Ingredienti per il castagnaccio

Vanessa Bof La foto è tratta dall'album di Pizzodisevo su Flickr.