Donadel: Zanetti era un mio idolo

Redazione Nove da Firenze

Lavoro e dedizione. Sembrano queste la parole chiave di Donadel. Lavoratore serio, calciatore duttile. Ecco le sue qualità di uomo e di atleta. Mai una polemica, mai un parola fuori posto per il mediano di Prandelli. Anche per questo campionato, non è partito indossando una maglia da titolare ma, con l'impegno e la carica emotiva, sta conquistando spazi importanti. Marco sa di godere della stima del mister e questo elemento è la sua reale forza. Nella mente dell'allenatore è la diga in mezzo al campo.

Il distruttore del gioco avversario. Ma Donadel, con il tempo, è anche cresciuto in fase di impostazione. Davanti a lui, al momento, c'è il solo Zanetti. Marco non sente il peso della concorrenza anzi ne è onorato. La dimostrazione nelle sue parole tratte dal sito ufficiale della società:"Zanetti e Di Biagio erano i miei idoli da ragazzo. Avere a fianco uno dei due è una grande soddisfazione". Da grande combattente non può far a meno di pensare al prossimo impegno di campionato in casa della vecchia signora: "Contro la Juve mi aspetto una partita fatta di tattica e grande grinta, non so se basteranno i singoli a deciderla". Il riferimento è al gruppo nel quale crede molto:"Tante volte si parla di gruppo e di spogliatoio in maniera scontata, invece la Fiorentina è la dimostrazione che se la squadra lavora per obiettivi comuni, superando dualismi e individualità, alla fine i risultati si vedono". Come dargli torto.

La saggezza di Donadel può essere paragonata al suo dinamismo. C'è e si sente. La Juve è avvisata. GS nella foto, tratta dal sito acffiorentina.it, Donadel