Vitigni autoctoni. E' il momento di controllarli

Redazione Nove da Firenze

"E' il momento di controllare i vitigni autoctoni. Perché mai? Perché in questo periodo, con frutti e foglie, è possibile individuarli con facilità, anche con una semplice ispezione visiva, contrariamente al periodo di latenza durante il quale occorre un controllo più dettagliato". Lo chiede l'Aduc al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia. "Il motivo della richiesta - si legge ancora nella nota diffusa -, è dovuto agli scandali del settore che, ogni tanto, assurgono agli onori della cronaca: far passare come vitigno autoctono e quindi vino, con i relativi prezzi, un vitigno internazionale (Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sauvignon Blanc, Pinot Noir eccetera).

In Italia i vitigni autoctoni sono 350, il più alto numero nel mondo. Occorre valorizzare questo patrimonio ineguagliabile ma, soprattutto, occorre evitare le solite fregature dei soliti furbi che realizzano contraffazioni vendendo, a caro prezzo, un vino 'globalizzato' come autoctono". "Vorremmo sapere dal ministro Zaia - termina la nota - se tali ispezioni siano state fatte nel passato, quali siano stati i risultati e se intende procedere a salvaguardia della nostra produzione di qualità e dei consumatori".