Monticchiello mette in scena la crisi

Redazione Nove da Firenze

"Anche quest'anno si rispetta la tradizione di portare in piazza i temi del momento: la crisi, reale, psicologica, di una civiltà esausta". Con queste parole la consigliera regionale Rosanna Pugnalini ha introdotto la presentazione della quarantatreesima edizione dello spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello. "E’ un’occasione per capire la psicologia di un piccolo centro nella quale si può riconoscere ognuno di noi", ha continuato la consigliera. Il tema della crisi globale sarà infatti al centro dell’edizione 2009 della celebre rappresentazione.

Da 43 anni, la gente del centro della Val d’Orcia mette in scena il proprio autodramma: una crisi che per il borgo medievale dura dagli anni '60, fatta di disagi, disservizi e mancanza di risorse, tipici di un piccolo paese. Presente alla conferenza stampa anche il consigliere Severino Saccardi, che ha sottolineato l’importanza di iniziative di cultura diffusa come quella di Monticchiello, poiché costituiscono "l’humus" del nostro territorio. "Quella del teatro povero è un’esperienza ricca di espressività e creatività, un laboratorio di talenti che ogni anno mette in scena tematiche legate all’attualità", ha concluso Saccardi. Beatrice Andrei, assessore alla cultura del Comune di Pienza, ha evocato "l’aura di magia" che si respira a Monticchiello quando nelle sere d’estate tutti i cittadini diventano attori e la piazza diventa palcoscenico. Luca Vignai, presidente della cooperativa del Teatro Povero, ha ringraziato il Consiglio regionale per la collaborazione, mentre Andrea Cresti, regista dello spettacolo, ha illustrato le motivazioni che hanno portato alla scelta del soggetto.

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