Citta' metropolitana, Falciani (PS): cominciamo unificando i servizi di polizia municipale e tributi nei dodici comuni dell'area fiorentina

Redazione Nove da Firenze

di Alessandro Falciani, capogruppo del Partito Socialista
«Cominciamo dalla semplificazione dei servizi, per realizzare quelle economie di scala possibili in tempi brevi, e che possono realizzare risparmi di centinaia di migliaia di euro a favore dei contribuenti. Cominciamo con il realizzare un Corpo di Polizia Urbana unico per i dodici comuni della futura città metropolitana, e la stessa cosa facciamo per il servizio Tributi. Un'esperienza già conseguita con successo in altre realtà della Toscana: ad esempio da oltre dieci anni nei sei comuni della Val d'Era in provincia di Pisa, e nella Val di Cornia, in provincia di Livorno.

E la stessa logica si può replicare con altri servizi: basta volerlo. Bisogna scendere nel concreto, per evitare che la nascita della città metropolitana fiorentina sia vissuta come un'esigenza politico-burocratica, che non potrebbe che generare una "fusione a freddo". Al contrario va preventivamente e pazientemente riempita di contenuti e preparata seguendo un percorso virtuoso caratterizzato da tappe, in modo tale che la sua costituzione possa configurarsi come approdo naturale e conveniente per i cittadini, e non come una necessità della classe politica, ancorchè prevista dalla Costituzione.

Quando si parla dei costi della politica, la pubblica opinione è portata a pensare a quante risorse pubbliche sono drenate dai partiti, o dai loro rappresentanti nelle istituzioni . Verità parziale e in parte fuorviante, perché la parte più rilevante dei costi, è annidata nella scarsa efficienza della pubblica amministrazione, ovvero nella duplicazione dei servizi da essa resi. La ratio della città metropolitana ha senso se risiede nella consapevolezza che vi è ormai la necessità di governare il territorio, non più sulla base degli attuali ristretti confini amministrativi comunali, ma in virtù della "città reale" che si è di fatto configurata nelle espansioni urbanistiche intercomunali, nella realizzazione di infrastrutture, nella mobilità amplificata in questi ultimi trenta anni.

Insomma Firenze è legata a doppio filo con i comuni della cintura e viceversa. I fiorentini questa realtà l'hanno capita da un pezzo, basti pensare che negli ultimi quarant'anni la città ha perduto circa 100.000 abitanti, migrati in territori contigui. Ciò nonostante ogni singolo comune, a partire da Firenze, continua ad amministrare quasi come trenta-quaranta anni fa: ognuno organizzando in proprio servizi e pianificazione urbanistica. Fatta eccezione per i rifiuti, per la gestione delle acque, e per poco altro.

Ma è troppo poco, la politica è troppo lenta, anche in terra di Toscana, ad adeguarsi alle esigenze dei cittadini, e della società civile. E' il momento di pensare con la necessaria concretezza alle necessità del territorio e dei contribuenti con risposte di vera e non conclamata modernizzazione ed efficienza delle pubbliche amministrazioni. E allora cominciamo a imboccare la strada giusta, un passo dopo l'altro».