Cinema : Woody Allen ci regala con Match Point uno dei capolavori della sua filmografia

Redazione Nove da Firenze

Avevamo evidenziato un certo declino, una sorta di involuzione creativa nelle ultime opere di Woody Allen . L’insulso "Melinda e Melinda " aveva deluso anche i più appassionati estimatori del regista di Manhattan , che avevano rilevato come il declino prenda anche i più grandi registi e scrittori, ( si pensi anche all’ultimo romanzo di Marquez). In realtà Allen ci ha sorpreso, rinnovandosi totalmente con "Match Point" che è uno dei migliori film di sempre .

Un vero capolavoro,che non ha assolutamente nulla da invidiare a Manhattan, Crimini e misfatti, Annie Hall, Radio Days Perfetto il cast, sia i protagonisti e i personaggi secondari.Inusuale la musica (lirica invece del jazz), straordinaria la “location” la Londra dell’upper class invece della Manhattan degli intellettuali . Allen rinuncia al suo humour ebraico e alla sua vis comica per una vicenda drammatica che si colloca,forse, tra il Dostoevskij di “Delitto e castigo “ il “Bel Ami di Maupassant” e, “ An American Tragedy” , di Dreiser. Questa in sintesi la trama :Chris Wilton è un tennista che ha rinunciato alla sua carriera e ora fa il maestro di tennis a Londra in un club di alto livello.

Qui conosce il ricco Tom Hewett e sua sorella Chloe che si innamora subito di lui e del suo apparente interesse per la cultura. Il ricco padre dei due lo inserisce nella sua attività finanziaria e il matrimonio tra Chris e Chloe si avvicina. Ma Chris, che ha conosciuto la fidanzata di Tom (l'aspirante attrice americana Nola) e ne è rimasto irrimediabilmente attratto, quando la reincontra libera dal legame con il quasi cognato inizia con lei una relazione basata sulla passione. Il matrimonio avviene e Chloe desidera a tutti costi la maternità.

A rimanere incinta è invece Nola che vuole che Chris lasci la moglie. Incapace di resistere alla pressione Chris escogita una via di fuga. Non è bene raccontare altro del più fluido dei film recenti di Allen. , ben interpretato da Scarlett Johansson, Jonathan Rhys-Meyers, Brian Cox, Emily Mortimer, Matthew Goode, Penelope Wilton. Woody compie un doppio salto mortale rispetto alla sua ormai più che consolidata tradizione narrativa. Lascia Manhattan per Londra , non ha nessun personaggio di origine ebraica nella sua sceneggiatura.

Torna invece con forza sul tema dell'omicidio affrontato in modo magistrale ai tempi di "Crimini e misfatti ", e soprattutto affronta con genialità anche visiva la questione della assoluta casualità del vivere umano.Caro vecchio Woody eravamo sinceramente dispiaciuti del tuo declino, e non ci saremmo aspettati questo tuo ennesimo colpo di genio: la vita e la creatività si rinnovano anche a settanta anni.

Alessandro Lazzeri