Scende la disoccupazione: più lavoro, ma solo nei servizi
FIRENZE- Occupazione in sia pure leggera crescita e tasso di disoccupazione nuovamente in calo: questi i tratti salienti del terzo trimestre 2005 in Toscana. Un quadro evolutivo decisamente migliore delle attese quello che presentano i dati Istat elaborati dal servizio lavoro della Regione per i mesi di luglio, agosto e settembre 2005. Il confronto è lusinghiero sia nel confronto con il trimestre precedente che con lo stesso periodo del 2004. L’occupazione segna un + 1,3% rispetto allo stesso trimestre 2004 (20.000 occupati in più, in tutto 1.514.000 unità, tasso 63,8%) e un + 0,5% sul trimestre precedente.
La dinamica occupazionale toscana, inoltre, è risultata più favorevole rispetto a quella italiana (tasso nazionale di occupazione: 57,4%) e a quella del Centro Nord (cresciuta di un +0,9% rispetto all’anno prima, ma calata di un –0,3% rispetto al trimestre precedente). Il tasso di disoccupazione scende al 4,6%, dal 5,5% del trimestre precedente, mantenendosi al di sotto anche rispetto al valore del 2004 (4,9) allineandosi con il tasso del centro nord (4,5%). In un quadro sostanzialmente positivo, emerge una zona d’ombra: la forte flessione dell’occupazione industriale, calata dell’1,9% rispetto allo stesso periodo 2004 e di un – 4,5% rispetto al trimestre scorso.
Questo calo è in parte compensato dalla crescita dei servizi, dove in pratica si concentra l’intero aumento di occupati.
Un calo consistente si registra anche nel settore agricolo (-8,5% rispetto all’anno precedente), dove però pesano di più i fenomeni di stagionalità.
Ecco le variazioni assolute nel trimestre rispetto allo stesso periodo del 2004: agricoltura: 65.000 occupati rispetto ai precedenti 71.000; industria: 462.000 occupati rispetto ai 471.000 precedenti; servizi: 988.000 occupati rispetto ai 952.000 di un anno fa.
“Ancora una volta – commenta l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - il mercato del lavoro toscano conserva una solidità. Il calo dell’occupazione industriale, che era atteso, deve preoccupare. Ma è proprio su questo che stiamo concentrando gran parte dei nostri sforzi. Non possiamo inoltre dimenticare che questi dati ancora non ci consentono di avere un quadro certo dei lavori atipici, che sicuramente costituiscono una fetta crescente dell’occupazione anche nella nostra regione Per questo rafforzeremo il nostro impegno per la regolarizzazione, per la qualificazione del lavoro, per i diritti di tanti lavoratori precari e più in generale per allargare le opportunità occupazionali dei giovani.
Accanto a questo abbiamo avviato una forte azione per incentivare la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi: un fondo ad hoc è stato inserito nel bilancio 2006, insieme ad altri due che riguardano rispettivamente l’incentivazione del lavoro femminile e il sostegno dell’imprenditoria giovanile”. (bc)