Gara per le ambulanze. Richiesta della Commissione europea.

Redazione Nove da Firenze

Anche per il servizio di trasporto sanitario, svolto in Toscana da associazioni di volontariato ed enti pubblici come Misericordie, ANPAS e Croce Rossa attraverso convenzioni con la Regione, sembra arrivare una rivoluzione da Bruxelles. La Commissione europea ha chiesto all'Italia, con perere motivato del 14 gennaio scorso sulla scorta dell'art. 126 del trattato CEE, di spiegare i criteri adottati per l'affidamento del servizio di trasporto sanitario. Se il chiarimento atteso non sarà soddisfacente i commissari potranno adire la Corte di giustizia.
Quello che si prospetta è un pronunciamento di violazione della normativa europea in tema di libera concorrenza della normativa regionale, che ha attuato la L.

266/91 sul volontariato prevedendo l'affidamento di servizi anche rilevanti attraverso convenzioni con il volontariato.
La querelle ha preso il via dal ricorso di un'azienda toscana di autonoleggio, che ha segnalato la mancanza di concorrenza nell'affidamento da parte della regione dei servizi sanitari di trasferimento ordinario, ovvero i trasporti per dimissioni ospedaliere, terapie, visite specialistiche, ricoveri non urgenti, trasporto di ausili medici, campioni da analizzare, organi e salme.

Sono servizi che, come lamenta il ricorrente, vengono svolti per la maggior parte con vetture comuni, senza particolari dotazioni tecniche e in spregio al principio della legge sul volontariato, che riserva a quest'ultimo le attività di tipo socio-sanitario e non i servizi remunerativi: effettivamente questi servizi vengono remunerati dalla regione, che paga una tariffa sotto forma di contributo, ed hanno caratteristiche tali da rendere difficile il loro inquadramento in attività no-profit.
Se così fosse sarebbe una rivoluzione per il settore: molti servizi attualmente affidati senza gara alle associazioni di volontariato dovrebbero essere affidati secondo le procedure di evidenza pubblica di cui alla direttiva europea 92/50/CEE, alle quali non potrebbero partecipare le associazioni di volontariato in danno alle imprese commerciali, così come hanno già sostenuto alcuni T.A.R.

(RO)