Creare sistema, la risposta dell’Enoteca Italiana e della filiera alla crisi del comparto vitivinicolo

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 01 giugno 2004.- Un’iniziativa appropriata e tempestiva – afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Tito Barbini – quella organizzata dall’Enoteca Italiana per dare delle risposte concrete ad un mondo, quello vitivinicolo, che soffre senza dubbio di qualche contrazione dei consumi ma che, allo stesso tempo, gode di forti garanzie qualitative e importanti risorse produttive.

“Mercato difficile, anche per il vino. Quale proposta dalla filiera?”, questo il titolo della tavola rotonda svoltasi oggi a Firenze nell’ambito della 38^ Settimana dei Vini, evento realizzato dall’Enoteca Italiana con il contributo del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.

L’incontro, moderato dal giornalista Lorenzo Frassoldati, ha messo in evidenza analisi, idee e proposte emerse dagli interventi degli autorevoli relatori partecipanti: Tito Barbini, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana; Flavio Tattarini, presidente dell’Enoteca Italiana; Stefano Raimondi, responsabile dell’Istituto Commercio Estero; Giuseppe Liberatore, vicepresidente della Federdoc; Roberto Bruchi, direttore dell’Associazione Produttori Vitivinicoli Toscani; Patrizia Cantini, giornalista del “Corriere Vinicolo”; Marco Trimani, enotecario; Pasquale Caprarella, vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Esercizi Pubblici e Turistici.

La nuova concorrenza di un mercato estero basato sulla globalizzazione – prosegue Barbini - ci impone momenti di riflessione, come quello di oggi, per trovare soluzioni concrete alle problematiche del comparto vitivinicolo che, in Italia, gode comunque di un sistema produttivo forte e di uno stretto legame con il territorio e le identità culturali.

Una crisi, dunque, quella che investe il mondo del vino, che desta delle preoccupazioni ma che non deve far perdere la fiducia nelle potenzialità del sistema produttivo italiano basato sulla qualità e sull’innovazione.

La Settima dei Vini – sostiene il presidente dell’Enoteca Italiana, Flavio Tattarini – si è sempre fatta carico dei problemi presenti nell’attualità dello scenario vitivinicolo, anticipando idee, proposte ed ipotesi di lavoro.

Quella di oggi è un’iniziativa che si inserisce in questa dinamica dato che lo scenario nel quale si colloca la nostra manifestazione non può essere definito a tinte rosee come negli ultimi anni.

Tutti d’accordo i relatori nell’analisi della necessità di creare sistema come soluzione ai problemi del comparto: un’educazione alla qualità che coinvolge operatori dell’accoglienza, della ristorazione e di tutti coloro che, con la loro attività, valorizzano le peculiarità del territorio.
Si sono manifestati – conclude Tattarini - segni di una tendenza congiunturale al rallentamento dei consumi, in Italia, a livello del mercato europeo e internazionale, con la conseguente riduzione dei volumi dell’export.

Il nostro sistema, comunque, è tutt’altro che arretrato o in declino, ma vivo e forte di ammodernamento e rafforza una filosofia produttiva basata sul concetto di valore aggiunto. Il messaggio rivolto ai produttori e ai consumatori è quello di fiducia nelle potenzialità di rilancio del settore all’interno delle nuove realtà estere.