Tramonta il Tubone: i Verdi fanno festa
Con le parole espresse ieri in conferenza stampa dal Sindaco Leonardo Domenici, può essere scritta la parola “fine” sulla vicenda del progetto del cosiddetto “tubone”.
"La nostra opposizione al progetto non era certo un no a priori” - affermano i portavoci Provinciale e Comunale dei Verdi Mauro Romanelli e Gianni Varrasi e il Consigliere Comunale Alessio Papini “ma era basata su considerazioni sulla effettiva utilità dell'opera e su un rapporto costi-benefici molto sfavorevole, sia da un punto di vista ambientale che economico.
Una circonvallazione che utilizzi la viabilità esistente senza causare impatto ambientale, sottoattraversamenti o sventramenti in zone collinari di grande pregio paesaggistico e vincolate, come accennato anche dal Sindaco in conferenza stampa e come sembrerebbe emergere dalla logica del Piano Strutturale, potrebbe invece essere valutata diversamente dai Verdi.”
“Chiaramente – proseguono Romanelli, Varrasi e Papini – non è pensabile per gli ambientalisti che anche la soluzione prospettata dal Sindaco, benché più accettabile, divenga la priorità per risolvere i problemi di traffico fiorentino: prima, in termini di tempi e soprattutto di risorse economiche, bisogna dare rapida attuazione al piano delle corsie preferenziali degli autobus, al sistema cittadino e metropolitano di mobilità ciclabile, al piano dei parcheggi scambiatori, alla tramvia”.
“Certo si deve dire che i segnali nell’ultimo bilancio comunale non sono stati buonissimi; ancora ci si attarda su scelte dannose e dispendiose come il parcheggio in Piazza dei Ciompi: sono opere che vanno nella direzione esattamente opposta a quella che sarebbe necessaria”.
“Apprezziamo comunque – concludono Romanelli, Varrasi e Papini – la sensibilità politica del Sindaco che si pone nel ruolo di mediatore tra chi vorrebbe il “tubone” a tutti i costi e chi, come noi, tutte le associazioni ambientaliste e il “forum per firenze”, sinceramente non vorrebbe parlare neppure di una semplice circonvallazione, se non in una posizione molto arretrata in un elenco programmatico che veda ben altre priorità”.