Il Governo contro le agevolazioni per le auto del volontariato
Impugnata la legge regionale di fronte alla Corte Costituzionale

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- “Invece di favorire le associazioni che operano nel mondo del sociale, il Governo decide di penalizzarle, impugnando la legge - recentemente approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana - che consente l’esenzione dal pagamento delle tasse auto per i veicoli di proprietà delle organizzazioni di volontariato”. L'assessore regionale al Bilancio, finanze e programmazione, Marco Montemagni, commenta così la decisione del Governo di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge regionale n.

49 del 2003, grazie alla quale è stata introdotta una nuova esenzione a favore delle circa 2.200 associazioni di volontariato iscritte all'albo regionale. “Infatti – sottolinea Montemagni - oltre alle ambulanze da sempre esenti la legge regionale ha disposto che dal 2004 non si paghi il bollo neppure sui pulmini e le auto utilizzate per il trasporto di disabili, bambini ed anziani. Rientrano nella nuova esenzione anche i mezzi di proprietà di Onlus, enti locali ed aziende sanitarie utilizzati per il trasporto di persone in stato di bisogno, di sangue ed organi, purchè la destinazione d’uso di tali autoveicoli sia indicata sulla carta di circolazione".


"L’impugnativa - continua Montemagni - giunge, fra l’altro, in una fase in cui Governo e Regioni stanno valutando congiuntamente l’opportunità di una norma statale che, in tema di tasse auto, riconosca alle Regioni più ampi margini di intervento, considerando che dal 1999 (anno di “regionalizzazione” di questa tassa) ad oggi, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevantissimo nel governo e nella gestione di questo tributo".
“Si tenga poi conto - conclude l'assessore Montemagni - dei soggetti che beneficiano della disposizione regionale impugnata: si tratta di associazioni che impiegano i propri veicoli per scopi sociali di indiscussa rilevanza, a favore dei quali la legge statale prevedeva esplicitamente, per le Regioni, la facoltà di disporre esenzioni sui tributi di propria spettanza.

In presenza del ricorso del Governo le norme impugnate, tuttavia, non cessano di produrre i loro effetti: sarà la Corte Costituzionale a pronunciarsi nel merito".
(com/mh)