Lo stato dell’economia provinciale 2002: un anno di vacche magre

Redazione Nove da Firenze

Il Presidente Luca Mantellassi, martedì prossimo- ore 10,00 a Palazzo Vecchio - Salone dei Cinquecento- illustrerà alla cittadinanza ed alle Autorità le prospettive dell’economia provinciale sulla base dell’analisi elaborata dal Servizio Statistica e Studi della Camera di Commercio.
La ricca documentazione dei dati analizzati è stata raccolta in una pubblicazione che sarà distribuita ai convenuti.
Le prime stime della crescita dell’economia provinciale secondo il Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Firenze, strappano un modesto +1,1% per il valore aggiunto dei settori economici.
Il risultato dimostra che le nostre piccole e medie imprese, in un periodo congiunturale particolarmente avverso, sono riuscite a mantenere i propri livelli di competitività sui mercati attraverso la ricerca e, per quanto possibile, con strategie di diversificazione economica e soluzioni innovative, sia in termini di prodotto che di processo.
Penalizzate in modo significativo le esportazioni fiorentine, si registra una situazione di stallo nel sistema moda e nell’industria metalmeccanica, comparti strategici della nostra produzione.
Il comparto manifatturiero locale mette in luce come produzione e fatturato si siano attestati sui livelli tutt’altro che brillanti dell’anno precedente; basso il grado di utilizzazione medio degli impianti; ridotto l’apporto degli ordinativi, specie dal mercato interno.

Meglio sul fronte degli investimenti, anche se con progressi abbastanza limitati.
L’artigianato soffre di un generale peggioramento, più netto per le attività manifatturiere che per quelle dei servizi.
Le prime stime sulla produzione lorda vendibile per l’agricoltura parlano di una lieve riduzione anche in dipendenza di un andamento meteorologico irregolare, che ha avuto un impatto notevole sulle produzioni vitivinicole e olivicole.
Passando al settore terziario e dei servizi, il 2002 ha evidenziato una generale tendenza alla riduzione degli indici di sviluppo.

In particolare, per il turismo, limitandosi alle proiezioni dei centri studi di settore, si nota il mancato superamento delle difficoltà iniziate nel 2001. Il trend positivo, che perdurava dal 1995, è stato dunque bruscamente interrotto e si stima una flessione della componente turistica estera del 3-5%, non compensata da un’adeguata crescita della clientele italiana.
Le uniche note realmente positive provengono dal mercato del lavoro e dai dati sulla natalità/mortalità delle imprese: i settori trainanti sono risultati quello dei servizi e dell’edilizia.