La Regione studierà un provvedimento per l’autorecupero e la ristrutturazione di abitazioni inutilizzate
FIRENZE- La Regione Toscana studierà un provvedimento normativo sull’autorecupero, cioè sulla possibilità che inquilini o assegnatari partecipino direttamente alla ristrutturazione di abitazioni fatiscenti o in stato di degrado o di immobili destinabili a uso abitativo. L’iniziativa è stata annunciata ieri dal presidente della Regione Claudio Martini a una folta delegazione di rappresentanti del movimento per la casa e dei comitati di sfrattati o di occupanti durante un incontro avvenuto a Palazzo Bastogi.
“Avvieremo – ha detto Martini - un lavoro di approfondimento e di concertazione con tutte le parti interessate per verificare, anche alla luce delle esperienze esistenti in Italia e all’estero, la possibilità di un intervento normativo anche in Toscana”. L’autorecupero, in sostanza, permetterebbe all’inquilino, con l’accordo della proprietà sia essa pubblica o privata, di intervenire direttamente sull’immobile per ristrutturarlo, e quindi per renderlo rapidamente abitabile; il lavoro eseguito sarebbe successivamente scomputato dal pagamento dell’affitto.
In questo modo sarebbe favorito e accelerato l’iter per il recupero di molti immobili, il tutto con costi ridotti in virtù dell’intervento diretto dell’inquilino. Quello dell’autorecupero è stato uno dei temi al centro della discussione, nel corso della quale i rappresentanti di movimenti e comitati hanno rappresentato al presidente e all’assessore alla casa Riccardo Conti gli aspetti più rilevanti dell’emergenza casa soprattutto nell’area fiorentina. Martini ha evidenziato la necessità di rilanciare il dialogo individuando ambiti precisi in cui la Regione possa, attraverso le sue competenze, intervenire.
Di qui l’ipotesi del provvedimento sull’autorecupero. Ma il presidente ha anche evidenziato altri aspetti della materia, sui quali, la Regione sta intervenendo in maniera diretta, con investimenti cospicui; a sostegno della permanenza in Toscana degli studenti universitari fuori sede, per esempio, la Regione interverrà per raddoppiare in tre anni gli appartamenti disponibili negli atenei toscani: dai 2mila attuali si passerà ad oltre 4mila. Martini ha inoltre evidenziato le azioni in atto da parte della Regione per verificare l’efficacia delle politiche abitative, attraverso azioni di coordinamento con Province e Comuni.
Infine, sul tema degli sfratti e degli sgomberi, e in particolare sulle modalità di esecuzione, sulle quali hanno insistito i rappresentanti dei movimenti e dei comitati, Martini si è impegnato a rappresentare la questione agli organi dell’ordine pubblico.