Convegno ieri a Firenze sul VI Programma quadro per la ricerca
FIRENZE- “Il VI Programma quadro europeo per la ricerca rappresenta una grande opportunità per la Toscana perché il tema della ricerca è strategico per lo sviluppo. E in Toscana stiamo pensando a una serie di misure di politica economica che non siano di tipo congiunturale ma siano capaci di incidere sul lungo periodo. Non c’è dubbio che in questo quadro, anche alla luce dell’attuale situazione economica, l’innovazione e la ricerca siano essenziali per valorizzare potenzialità profonde, agire direttamente sui settori più in difficoltà per farli crescere e renderli competitivi su scala europea”.
Così il presidente Claudio Martini è entrato nel vivo dei problemi che sono stati al centro dell’incontro di lavoro, oggi al Palacongressi, promossa dalla Regione sul tema “Ricerca, Innovazione, trasferimento” e alla quale hanno partecipato rappresentanti di Unione Europea, di 11 Regioni italiane, del ministero dell’economia e del mondo economico, accademico e della ricerca.
Il presidente ha sottolineato la novità contenuta in questa sesta edizione del principale strumento per il sostegno alla ricerca e all’innovazione nell’Unione europea, vale a dire l’accento forte posto, per la prima volta in un programa di questo tipo, sul ruolo delle Regioni e delle realtà locali.
“Una scelta motivata da una capacità effettiva da parte delle regioni – ha spiegato Martini – di esercitare un ruolo di coordinamento, di fare da cerniera fra il mondo della ricerca e il mondo delle imprese. Una capacità di fare sistema, di mettersi in rete che è essenziale nella strategia del programma europeo e che la Toscana ha già messo al centro dei propri strumenti di politica economica, ma che oggi dovrà trovare rapidamente tutti gli elementi necessari per adeguarsi alle esigenze e alle caratteristiche dei suoi distretti produttivi”.
Parola chiave per l’esercizio di questo ruolo regionale: fare sistema, creare reti di imprese e distretti.
Da parte sua, la Regione Toscana assicurerà il proprio sostegno a questi processi a partire dalla semplificazione amministrativa in cui è già impegnata da tempo.
“Per raccogliere la sfida europea - ha concluso Martini - la Toscana dovrà subito mettersi al lavoro, ricercare la collaborazione dell’Università, degli enti di ricerca, del mondo imprenditoriale, sfruttare le sinergie mettendo al bando ogni logica individualistica. In altre parole fare sistema. Guardare al futuro con fiducia, forte del felice equilibrio fra tradizione e innovazione che caratterizza tanta parte dei suoi settori produttivi”.