Casse toscane escluse dalla nuova normativa
Nel Monte gli enti locali già contano più del 70%
La Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per rivendicare le proprie competenze

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- Per il Comune e la Provincia di Siena' ''il giudizio sul testo del regolamento attuativo della riforma delle Fondazioni di origine bancaria, attualmente al vaglio del Consiglio di Stato, non puo' che essere fermamente negativo''.
«I sindaci di Grosseto, Arezzo e Lucca non pongono questioni nuove. Sono temi su cui lavoriamo dai tempi della Finanziaria 2002. Dovrebbero quindi sapere due cose: la posizione della Regione Toscana sul tema delle fondazioni è nota fin dall’approvazione dell’emendamento Tremonti e la presenza degli enti locali nella Fondazione del Monte è già una realtà, ben più consistente del 70% previsto dal regolamento del ministro».

E’ il commento del presidente della Toscana Claudio Martini all’appello lanciato ieri dai tre sindaci, perché la Regione assuma “posizioni chiare e nette recependo le novità della normativa Tremonti e massimizzando in questo modo i benefici per la collettività”.
«Una maggiore rappresentanza del territorio nelle Fondazioni bancarie – spiega Martini - è sicuramente una nota positiva. Ma la proposta Tremonti è contraddittoria. Lo è perché prevede la presenza prevalente degli enti locali solo nelle Fondazioni di tipo istituzionale (quelle presenti nelle regioni del Nord tanto per intenderci, come la Cariplo), mentre non la prevede in quelle a base associativa, diffuse, guarda caso, nell’Italia centrale, con la sola eccezione di quella del Monte dei Paschi».

«Lo è inoltre – prosegue il presidente - perché interviene in una materia, quella della regolamentazione delle Fondazioni, di competenza regionale, tanto che abbiamo già presentato insieme ad Emilia Romagna e Marche un ricorso alla Corte Costituzionale». «Si tratta di competenze che la riforma federalista ha assegnato alle Regioni – prosegue Martini – e che noi intendiamo esercitare in piena autonomia, anche per superare gli aspetti contraddittori presenti nella proposta Tremonti, a partire dal peso della rappresentanza delle realtà locali in tutte le Fondazioni, sia in quelle istituzionali che in quelle a base associativa, in modo da conferire al sistema la necessaria omogeneità.

Un’ultima notazione: perché i tre sindaci del Polo su questa tema corrono da soli ? Perché non hanno coinvolto l’Anci toscana ? E’ un problema istituzionale o c’è dietro qualche giocata tutta politica ?»