A leading Italian art expert says that the paint on the 'Adoration' was applied by someone other than da Vinci

Redazione Nove da Firenze

Da quasi un anno un ponteggio appare, e scompare, all'interno del Salone di Cinquecento di Palazzo Vecchio. Si tratta della struttura che viene utilizzata da Maurizio Seracini, titolare di Editech, il primo centro diagnostico nell'arte e nell'architettura aperto in Italia nel 1977, che insieme ad alcuni tecnici del Dipartimento di Ingegneria elettronica dell'Università di Firenze sta studiando la struttura architettonica del Salone. Un lavoro che è il frutto di un'intesa raggiunta tra l'assessorato alla cultura di Palazzo Vecchio e lo stesso Seracini ideatore del progetto, in collaborazione con altri enti come la Regione Toscana e le Soprintendenze.

Il lavoro viene seguito da un Comitato di indirizzo scientifico del quale fanno parte, tra gli altri, storici dell'arte come il professor Carlo Pedretti e Detlef Heikamp, Nicola Rubino, esperto di tecnologie elettromagnetiche e optoelettroniche, Nicolai Rubinstein, storico. L'assessore alla cultura Simone Siliani, conferma quindi le anticipazioni pubblicate ieri dal New York Times nello stesso articolo del magazine in cui si parla dell'Adorazione dei Magi "The Leonardo Cover-Up" di Melinda Henneberger che inizia: "A leading Italian art expert says that the paint on the Adoration was applied by someone other than da Vinci".
''Si tratta di un importante lavoro scientifico, tutto sviluppato a Firenze - spiega Siliani - che potrebbe rilanciare il ruolo della città anche come sede di importanti tecnologie capaci di ripercorrere la storia dell'arte''.

''Certo sarebbe affascinante scoprire la locazione della 'Battaglia di Anghiari', la pittura murale che Leonardo da Vinci dipinse nel Salone dei Cinquecento nel 1505 e che, per alcuni studiosi il Vasari avrebbe distrutto, mentre per altri ha solo nascosto, nell'ambito delle profonde trasformazioni apportate alla 'Sala Grande' su richiesta di Cosimo dei Medici. Ma l'obiettivo di Seracini - spiega l'assessore - non è solo questo. Piuttosto è interessante ciò che queste nuove tecnologie potranno, e in parte già hanno fatto, farci scoprire.

Ci sono 'verità', nella struttura di Palazzo Vecchio, fino ad oggi rimaste nascoste per l'intervento Vasariano che queste nuove tecnologie ci potrebbero rivelare''. L'attuale Salone è infatti profondamente diverso da come si presentava tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, quando fu costruito (a partire dal 1495) dietro il Palazzo dei Priori, in parte sopra il Cortile della Dogana, divenendo il 'capolavoro' simbolo del Rinascimento, per essere la Sala del Maggior Consiglio repubblicano.

Tra il 1563 e il 1565 Giorgio Vasari lo trasformò nel sontuoso Salone mediceo, con un imponente lavoro di ristrutturazione riguardante murature, strutture e decorazioni. Con Ludovico di Borbone re d'Etruria, nel 1807, il Salone diventa la Sala dell'Imperial Consiglio di Stato e Finanze; nel 1848 la Sala delle adunanze del Corpo Legislativo della Toscana e infine, nel 1864, con Firenze capitale, la Camera dei Deputati del Regno d'Italia. I lavori di ricerca proseguiranno anche nei prossimi mesi.