Palazzo Vecchio: "coalizione coesa, capace di dibattere i problemi alla luce del sole"

Redazione Nove da Firenze

"Migliori ha perfino tentato di gettare un ponte verso la Margherita, pur di schiacciare Forza Italia, di riconquistare un proprio spazio d'iniziativa, davanti a 300 persone invitate a cena al Convitto della Calza di Porta Romana" raccontava stamani la cronaca fiorentina della Repubblica.
«Che la Margherita potesse essere oggetto di desiderio a Firenze era prevedibile -Gianni Conti, portavoce della Margherita in Palazzo Vecchio- che la proposta maliarda potesse arrivare da un esponente autorevole di Alleanza Nazionale, era meno prevedibile.

Tuttavia, al di là dell'orgoglio di sentirsi utili e significativi per governare la città, la scelta della Margherita nella coalizione di centro-sinistra è stata meditata e convinta. Attualmente ci troviamo - a Roma e Firenze - con una cultura delle alleanze di centrosinistra o centrodestra ben definita, come poche volte dal dopoguerra. Oggi non è più consentito il movimento a zig zag. Il tempo del trasformismo della Sicilia anni '60, ammantato di stato di necessità, è finito. Quando le alleanze politiche non hanno dietro di sé una cultura che le ha generate, le giustifichi e le sostenga, ogni movimento di accelerazione o di freno diventa la regola disinvolta e "sregolata" delle alleanze stesse che perdono credibilità e lasciano dietro di sé terra bruciata.

Dunque in Palazzo Vecchio non c'è una maggioranza ed una alleanza di necessità, prive di incisività e proficuità politica, ma una coalizione coesa, capace di dibattere i problemi cittadini alla luce del sole senza ricatti».