Morti per incendio, il dolore del sindaco
“Questo è un episodio molto doloroso. Morire in questo modo è terribile. Purtroppo si tratta di situazioni che esistono, che cerchiamo di controllare ma che sono molto difficili da gestire: persone come quelle uccise da questo incendio rischiano di essere invisibili per le istituzioni. Ed è difficile entrarci in contatto, anche se cerchiamo di fare il massimo per arginare questo tipo di marginalità e per dare un tetto ai senza casa, soprattutto in questi giorni di emergenza freddo”. E’ amareggiato il sindaco Leonardo Domenici, dopo il sopralluogo al casello idraulico in via Pegaso, al Barco, rifugio occasionale per clandestini andato a fuoco questa notte e dove hanno trovato la morte due persone ancora da identificare.
“In collaborazione con le altre forze dell’ordine, tenteremo un monitoraggio sul territorio cittadino per avere un quadro dei luoghi abbandonati e chiusi, che possono essere utilizzati come alloggi di fortuna – spiega Domenici – per poi intervenire e cercare di sanare le situazioni. Certo non è un lavoro facile, visto che si tratta di persone che vivono ai limiti, anzi anche ‘oltre i limiti’: tra l’altro il nucleo Controllo del territorio della polizia municipale ha già fatto molto in questo senso”.
Il sindaco ricorda l’impegno del Comune per aiutare i senza tetto: “In questi giorni tutti i posti disponibili nelle varie strutture sono esauriti. Ma ci sono persone che comunque non rientrano in questo tipo di aiuto, soprattutto se clandestini, anche per paura di essere identificate ed espulse. Questo è un problema di Firenze, come delle altre grandi città. Continueremo a fare ogni sforzo per tentare di risolverlo”.