Parchi e aree protette: nuovo orizzonte dell'offerta turistica
FIRENZE- Le potenzialità del turismo ambientale, in particolare nei parchi e nelle aree protette, per espandere l’offerta turistica toscana sono state al centro del Forum organizzato dalla Regione all’Azienda Agricola di Alberese in vista della conferenza regionale del turismo in programma a novembre. ‘Oggetto’ dei lavori, il patrimonio di una regione indubbiamente ‘vocata’ alla protezione e alla valorizzazione del proprio ambiente: in Toscana i 2 parchi nazionali, i 3 regionali, i 2 provinciali, le 73 riserve statali e provinciali, i 120 siti naturalistici di importanza comunitaria realizzano un ‘fazzoletto verde’ di circa 200mila ettari, pari all’ 8 per cento del territorio regionale.
A questo settore, la Regione ha dedicato recentemente un progetto speciale che punta a sostenere una più forte integrazione tra le attività turistiche e terziarie e il patrimonio naturalistico e ambientale, in un’ottica di turismo ‘sostenibile’ nel quale cioè le esigenze di sviluppo sappiano abbinarsi a quelle di valorizzazione e tutela. Tra gli obiettivi del progetto, la costituzione di una Carta del turismo sostenibile nei parchi e nelle aree protette, la creazione di un marchio che identifichi il turismo ambientale, il varo di un Pegaso verde, cioè di un premio annuale che verrà conferito ai migliori lavori e ricerche svolte dai ragazzi che hanno soggiornato nei parchi e nelle aree protette della Toscana.
Sulle prospettive di questo progetto e sulle iniziative da mettere in atto per sviluppare l’offerta di turismo naturalistico si sono concentrati, all’interno del Forum, gli interventi di amministratori e tecnici, di imprenditori e responsabili di associazioni ambientaliste. “Siamo convinti – ha sintetizzato l’assessore al turismo della Regione Susanna Cenni – che un corretto rapporto tra tutela ambientale e turismo possa offrire notevoli opportunità: il turismo può trarre dalle aree protette e dai parchi occasione per la qualificazione e l’arricchimento dell’offerta, l’ambiente può trarre dal turismo elementi per la valorizzazione e incentivi di natura economica e occupazionale.
Bisogna quindi impegnarsi a fondo lavorando sia sull’offerta (non è ancora espressa in maniera ben visibile e coordinata una proposta di turismo nei parchi), sia sulla domanda (lavorando, per esempio, sulla scuola, attraverso progetti di educazione ambientale)”. Il tutto nella consapevolezza che la crescita di questo settore possa avere una ulteriore accelerazione a seguito della crisi internazionale: secondo gli operatori del settore il timore dei viaggi aerei, dei luoghi affollati, delle città-simbolo, orienteranno probabilmente un numero sempre più considerevole di turisti verso soluzioni alternative, proprio come quelle offerte dalla natura e, in particolare, dalle aree protette.
Anche di fronte a questa nuova chance che si prospetta bisogna, però, anche indicare con chiarezza i principi da rispettare per una fruizione corretta e rispettosa dell’ambiente: “Occorre - ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci - che l’utilizzo della risorsa natura non vada mai a scapito delle future generazioni, che gli impatti siano graduati in modo che non si assista a un depauperamento delle risorse, e che la presenza turistica sia coerente con le specificità culturali e naturali dei luoghi.
Il turismo ambientale deve far riferimento a questi elementi per far sì che i potenziali vantaggi per i turisti e per le comunità locali non si traducano mai in svantaggi per l’ambiente naturale”.