Un regolamento per la procreazione medicalmente assistita

Redazione Nove da Firenze

Il Consiglio regionale ha approvato una delibera sul tema. Si calcola che in Toscana siano migliaia le donne che ogni anno fanno richiesta di assistenza medica alla procreazione; e una quindicina i centri conosciuti, tra pubblici e privati, dove viene offerto tale tipo di assistenza. Per evitare i gravi rischi e i danni che la fecondazione assistita puo' arrecare alle donne e ai nascituri nel caso si affidino a professionisti non adeguatamente formati o a strutture ambulatoriali non idonee da un punto di vista igienico e organizzativo, la Regione Toscana ha voluto dotarsi di una forma di regolamento che circoscrive alle strutture riconosciute come sanitarie l'attivita' di procreazione medicalmente assistita; stop quindi ai semplici studi professionali.
Entro sei mesi saranno definiti dalla Regione i requisiti tecnici richiesti per le autorizzazioni, assimimilabili a quelli piu' generali richiesti per l'accreditamento.

Poi potranno essere presentate le domande; la delibera approvata dal Consiglio regionale stabilisce inoltre i vari livelli delle tecniche di procreazione assistita fissando per ognuno di essi i requisiti ai quali deve rispondere la struttura medica.
"Abbiamo voluto costruire una misura non punitiva, ma regolativa - sottolinea Rossi -. D'altra parte la Regione non puo' e non vuole introdurre misure che spettano al Parlamento. Ma abbiamo voluto rispondere al nostro dovere di garantire comunque la salute dei cittadini in attesa di decisioni piu' complessive.

Per questo definiamo tempi che consentiranno a chi decide di proseguire l'attivita' intrapresa, e a chi si e' rivolto ad un professionista di fiducia, di adeguarsi e contemporaneamente di proseguire nei trattamenti avviati". In fase successiva e' previsto un ulteriore atto che conterra' le linee guida perche' chi opera nel settore svolga una corretta informazione sanitaria e sia documentato il consenso dei cittadini che si sottopongono a queste pratiche, attraverso anche una corretta illustrazione dei limiti di efficacia e tutti i possibili rischi per creare le condizioni di una scelta autonoma e consapevole.