Nuovi criteri per la "Leader Plus"
L'inclusione di tutti i territori delle Comunita' montane, a cui potranno aggiungersi, sulla base delle indicazioni della Commissione europea, i territori di amministrazioni comunali con una densita' inferiore ai 120 abitanti per chilometro quadrato e un tasso di occupazione in agricoltura superiore al doppio della media comunitaria. Sono questi i criteri approvati dalla giunta, su proposta dell'assessore all'agricoltura, Tito Barbini, per l'individuazione delle aree su cui operera' il programma di iniziativa comunitaria per lo sviluppo dell'economia rurale "Leader Plus", per gli anni 2000-2006.
Il governo regionale ha inoltre riservato alle Province la possibilita' di ampliare le zone interessate fino a raggiungere una quota pari al 10 per cento degli abitanti residenti nei territori selezionati con i parametri fissati a livello europeo. "Una scelta - spiega Barbini - in linea con la nostra volonta' di coinvolgere il massimo numero di soggetti nella definizione dei criteri e delle procedure con cui la Toscana utilizzera' le risorse di Leader Plus, ovvero dello strumento che affianchera' e integrera' il Piano di sviluppo rurale nei prossimi anni.
Le risorse messe a disposizione serviranno a migliorare la qualita' della vita e a diffondere competenze e tecnologie che renderanno piu' competitive le economie delle zone rurali, promuovendo la valorizzazione di risorse naturali, identita' culturali, prodotti locali". Va ricordato che a differenza della precedente fase (1994-99), Leader puo' interessare tutti i territori rurali dell'Unione europea - e non solo quelli del vecchio obiettivo 5b - pur nell'esigenza di una selezione rigorosa per non disperdere le risorse.
Si prevede infatti che il totale degli abitanti delle zone selezionate non possa superare il 25 per cento della popolazione regionale. Sono esclusi i centri urbani con piu' di 15 mila abitanti. Anche nella fase 2000-2006 questa iniziativa comunitaria operera' "dal basso", con la programmazione e la gestione dei fondi affidate a Gruppi di azione locale (Gal), costituiti da soggetti pubblici e privati. Non sara' ammesso piu' di un Gal per provincia, a meno che non sia stato gia' costituito piu' di un gruppo nelle precedenti fasi del programma.
Ogni Gal operera' su un'area che dovra' comprendere non meno di 35 mila abitanti (limite non valido per le isole) e non piu' di 100 mila abitanti. Le procedure di "Leader Plus" avranno tempo molto stretti. "Entro novembre dovremo presentare una nostra proposta di documento di programmazione - ricorda Barbini - Si apre adesso una fase che vedra' le amministrazioni provinciali protagoniste, nella individuazione delle zone interessate come nella formulazione delle proposte operative. Tutto questo senza dimenticare che a tutt'oggi il ministero delle politiche agricole, con un ritardo che si fa sempre piu' preoccupante, non ha ancora ripartito tra le Regioni le risorse assegnate a livello nazionale".