Iniziative di pace della Provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze

Con il voto favorevole della maggioranza e di Rifondazione, l'astensione dei Forza Italia e la contrarietà di An, il consiglio provinciale ha espresso, approvando un ordine del giorno presentato dalla maggioranza e integrato con emendamenti di Rifondazione, "preoccupazione e sconcerto per la nascita, nel cuore dell’Europa, di un governo al cui interno opera il partito di J. Haider" . Il consiglio provinciale apprezza la presa di posizione dell’Unione Europea (così come si è configurata nell’ordine del giorno approvato dal Parlamento europeo e che chiama tutti noi alla vigilanza e all’impegno critico) e auspica che – anche sulla base di ciò che accade in Austria – "la classe politica europea tragga insegnamento per un forte rilancio di un’Europa ideale e politica, che non può essere che quella dei principi democratici, della tolleranza e solidarietà e di un’integrazione interetnica proposta, insieme, con convinzione profonda e consapevole realismo, accelerare la discussione sulla Carta Costituzionale Europea, affinché l'Europa tutta sappia costruire con maggiore coraggio - dopo la moneta unica - la propria azione politica per dare risposta ai problemi sociali gravissimi, come il lavoro, per garantire a tutti diritti di cittadinanza e inserimento sociale, quali condizioni essenziali per promuovere la convivenza tra i cittadini europei e stranieri".
Sono stati respinti, invece altri due documenti presentati l'uno da Forza Italia (si sono astenuti su di esso An e Verdi) e l'altro da An (sul quale si è astenuta Forza Italia).

Con il documento di Forza Italia, apprezzato da esponenti della maggioranza che lo ritenevano però incompleto, si chiedeva al consiglio di esortare "il Presidente della Provincia, il Ministro degli esteri e i Parlamentari europei tutti a vigilare, e se necessario a mettere in atto con prontezza e severità le misure necessarie ad evitare il ripetersi delle nefaste situazioni del passato". Visto che "al governo della vicina Austria è giunto, sia pure in seguito ad elezioni innegabilmente democratiche, un partito delle idee antieuropeiste e con pulsioni scioviniste e xenofobe, del tutto inaccettabili, il consiglio provinciale di Firenze esprime con fermezza la condanna di ogni forma di razzismo, xenofobia, totalitarismo e qualsiasi atteggiamento lesivo della dignità umana". L'ordine del giorno di An muoveva invece dal considerare "la campagna diffamatoria tendente a screditare l'Austria, che con il libro voto di milioni di cittadini ha eletto un governo democratico" per chiedere poi al consiglio di condannare "la grave ingerenza negli affari interni di una nazione democratica e sovrana" ed esprimere "la propria solidarietà nei confronti del popolo e del governo austriaco".
L'unicità di Gerusalemme è oggetto da secoli di mille letture e tensioni violente, ma soprattutto di aneliti sempre più profondi alla pace.

Firenze non è estranea a Gerusalemme: tanti sono i contatti avvenuti nella storia e, soprattutto all'intuizione lapiriana, la città del fiore ha aspirato ad essere - e lo è stata - "città sul monte" da cui guardare lontano, non con sentimentalismo, ma con l'avvio di progetti concreti e gemellaggi. Adesso la 'Piattaforma italiana per la Palestina', che raggruppa decine di associazioni e organizzazioni non governative impegnate per lo sviluppo e la democrazia della Palestina e del Medio Oriente, lancia una campagna sul futuro di Gerusalemme, che interesserà una ventina di città italiane nel corso del 2000, tra cui non poteva mancare Firenze con la sua provincia.

Per questo, la Provincia di Firenze, in collaborazione con le organizzazioni non governative COSPE, Medina ed Ucodep, ha organizzato per venerdì 14 aprile, nella Sala Est Ovest di via Ginori 12, un seminario dal tema "Gerusalemme: la porta della pace per lo sviluppo". Durante l'incontro saranno presentati diversi strumenti realizzati per la campagna, come un CD-rom, un video ed una mostra fotografica posterizzata.
In particolare l’iniziativa di Firenze, coordinata da Riccardo Gori, presidente della Commissione pace della Provincia, consiste in una giornata di dibattito e riflessione su Gerusalemme, sul ruolo di città simbolo delle tre grandi religioni monoteiste, sul suo essere città contesa politicamente fra due popoli, quello palestinese e quello ebraico Ricco il programma, con interventi qualificati e di alto livello, da Tibor Schlossere, consigliere dell'Ambasciata israeliana di Roma, ad Ali Rashid, rappresentante dell'Autorità palestinese.

I due interverranno nella mattinata, insieme ad Hakam Malky (comunità palestinese di Firenze), Joseph Levi (rabbino della comunità ebraica fiorentina), don Renzo Rossi, missionario cattolico, Michele Gesualdi, presidente della Provincia di Firenze, Bassam Abu Sharif e Uzi Manhaimi, autori del libro 'Il mio miglior nemico', e Rodolfo Ragionieri, docente dell'ateneo fiorentino. Nel pomeriggio, invece, dalle 14.30, gli interventi di specialisti di politica internazionale, quali Antonio Gambino e Wloedek Goldkorn, insieme all'assessore regionale Simone Siliani e Michelangelo Fabbrini (associazione Co.opera).

I lavori della mattinata saranno moderati da Riccardo Gori, quelli del pomeriggio dal giornalista Talal Khraish.