Esplosione a Viareggio: la cisterna deragliata ha perso il carico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2009 12:46
Esplosione a Viareggio: la cisterna deragliata ha perso il carico

Alle 23:48 di ieri notte, in prossimità della stazione di Viareggio, un carro cisterna contenente gpl, in composizione a un treno merci partito da Trecate e diretto a Gricignano, è sviato. Lo svio avrebbe provocato la fuoriuscita del gas gpl contenuto nella cisterna che si sarebbe incendiato al di fuori di questa. Non ci sarebbe stata dunque l'esplosione del primo carro cisterna come precedentemente reso noto a causa delle prime indicazioni. Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia. Questo recita il comunicato del gruppo “Ferrovie dello Stato” diramato qualche ora dopo l'incidente. Ma via via che passa il tempo si comincia ad avere le prime certezze. Il treno era formato da carri tedeschi più uno immatricolato in Polonia ma appartenente ad una società viennese, quello di testa che è sviato.

Vediamo la zona coinvolta dallo scoppio: la distanza fra le case ed i vagoni è notevole. Come mai sono scoppiate queste e non i rotabili? Come hanno potuto salvarsi la locomotiva e i ferrovieri se addirittura è sviato il primo carro? Secondo i testimoni prima si è formata una “nuvola bianca” e poi c'è stata l'esplosione. Un'altra testimonianza fa pensare che ci sia stato effettivamente un deragliamento, quando parla di “sassi che volavano” prima dell'esplosione. Evidentemente all'inizio esce il gas da una cisterna, per una valvola difettosa o perchè è uscita dai binari e qualcosa si è rotto.

Poi il gas si espande a velocità notevole lungo il terreno, aiutato dallo spostamento d'aria provocato dal passaggio del treno e infine scoppia. Sono avvenimenti che durano una frazione di secondo. Ora, sia stata una valvola a provocare l'incidente o sia stato lo svio di un carro, la sostanza non cambia: si è rotto qualcosa. E questo non doveva accadere. Veniamo ora ad un aspetto secondario della questione: le immancabili idiozie dei giornalisti e le proteste sul trasporto ferroviario. Il trasporto ferroviario dovrebbe essere reso obbligatorio, per merci pericolose come queste, oltre una certa distanza.

Sicuramente questi incidenti non aiutano a farlo intendere a chi di dovere. Però assistiamo alla solita valanga di inesattezza. Innanzitutto secondo qualche giornale la “p” di gpl sta per propano e non petrolio. Di fatto il gpl è una miscela di vari gas, tra cui propano e butano. Poi qualcuno se la prende con la velocità eccessiva del convoglio, come quel testimone che dice: “quel treno correva troppo forte”. Non è vero. Probabilmente né il testimone né il giornalista che lo ha riportato sanno che è impossibile per un treno andare ad una velocità superiore a quella a lui prescritta in un determinato tratto di linea perchè i sistemi automatici di sicurezza lo impediscono (e se si guastano sulla linea o sulla locomotiva si ferma il treno).

Questo sistema si chiama scmt (sistema di controllo della marcia del treno). La velocità a cui il treno stava andando era 90 km/h, ampiamente nella regola (a meno che quel carro non fosse certificato per quella velocità, cosa direi impossibile): quelle cisterne dovrebbero avere velocità massime di 100 o 120 km/h in rango “A” e nel tratto in questione i mezzi appartenenti al rango “A” potrebbero arrivare ad una velocità di 135 km/h se le caratteristiche e le specifiche del veicolo lo consentono.

E' poi impossibile che la locomotiva del treno, una E655 possa viaggiare a velocità superiori a 120 km/h. Altre fonti parlano del fatto che il treno stesse impegnando gli scambi “in deviata”, cioè stesse cambiando binario. Difficile pensare che, andando a quella velocità, il treno dovesse fermarsi in stazione a Viareggio per dare una precedenza o per cambio di personale e soprattutto è impossibile l'errore umano: nel caso doveva entrare in stazione a bassa velocità e, se i macchinisti non lo avessero fatto, gli apparati di sicurezza avrebbero bloccato il treno prima dell'entrata in stazione.

Sembra comunque che stesse frenando: evidentemente i macchinisti si erano accorti del problema. Spero che se davvero qualcuno ha parlato di macchinisti che si divertono a correre venga querelato per diffamazione. Annoto poi che se scoppia una cisterna su strada nessuno se la prende con l'autotrasporto. Invece adesso si sta scatenando la selva di voci che dichiarano la pericolosità di questi trasporti in ferrovia. Il gpl è un gas particolarmente infiammabile (e viene usato proprio per questo!) ed è molto più pesante dell'aria, tantochè quando una cisterna si ribalta in autostrada c'è sempre il rischio che il gas si accumuli nel fosso accanto alla carreggiata.

Di incidenti gravi a camion cisterne ce ne sono stati tanti. E non si può certo dire che l'autotrasporto in generale, tra incidenti, turni massacranti e scarsa manutenzione dei mezzi sia un metodo sicuro. Giusto qualche giorno fa, in riferimento a due “svii” (un termine tecnico che definsce un deragliamento non grave) uno a San Rossore, passato sotto silenzio, e uno a Vaiano molto più pubblicizzato, avevamo avanzato su Nove da Firenze delle perplessità sulla manutenzione dei carri merci.

Il fatto poi che negli ultimi due ultimi casi i carri coinvolti non siano di proprietà delle Ferrovie dello Stato (di un'azienda privata italiana il primo e di un'azienda austriaca ed immatricolato in Polonia il secondo) non aiuta, però nei treni merci in Europa è normale che i vagoni non appartengano alle ferrovie nazionali, ma ad aziende private e/o siano immatricolati in altri stati. E ora cominciamo a vedere pure locomotive che viaggiano fra uno stato ed un altro. Sembra inoltre che il carro polacco fosse assolutamente in regola con la manutenzione.

Non ne dubito: i controlli dovrebbero scartare mezzi ferroviari non in regola, specialmente se trasportano sostanza pericolose. Essendo però l'incidente avvenuto nella stazione non si può escludere a priori un difetto ad uno scambio. Comunque prima di tutto aspettiamo l'esito dell'inchiesta ma occorre evidentemente uno sforzo eccezionale per capire cosa stia succedendo. Probabilmente, visto che il vagone incidentato era in regola con la manutenzione, è da ripensare tutto il sistema europeo delle operazioni di manutenzione dei mezzi ferroviari (a cominciare da quelli per trasporti pericolosi).

Notiamo comunque come nell'incidente le altre cisterne siano rimaste perfettamente intatte, anche quelle parzialmente o totalmente deragliate. E questo depone sicuramente a favore della sicurezza dei mezzi impiegati in ferrovia, un aspetto che molti mezzi di comunicazione non faranno notare o, al limite, diranno che è stata una fortuna che abbiano tenuto. di Aldo Piombino

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