Tramvia a Firenze: cantieri flash nel 2016, o scorciatoie per rispettare scadenze

La consegna dell'opera ad inizio 2017 è già slittata ad agosto dello stesso anno, saltano le varianti che allungano i tempi

Antonio
Antonio Lenoci
12 gennaio 2016 13:36

Il 2016 sarà un anno decisivo, per poter tenere fede alla promessa di consegnare le nuove linee entro il 2017, occorre infatti correre senza indugi. Firenze ha visto che la T1 funziona, i passeggeri sono tanti anche se i turisti sono spaesati dai binari morti di Santa Maria Novella e molti utenti lamentano di non poter proseguire il loro percorso e di vedere in alcuni casi annullato il vantaggio di spostarsi in Tramvia dovendo obbligatoriamente ripiegare sul mezzo pubblico ordinario, vittima dei ritardi.

Il capoluogo toscano non può permettersi imprevisti, come tramvia-colpo-di-scena-cantieri-vuoti-ed-operai-in-presidio.htm" target="_blank">uno sciopero da parte di operai non pagati, né incidenti che comportino il sequestro dei cantieri come avvenuto per la trivella caduta a Peretola.A tal riguardo, mentre ancora non si placa la polemica sulla scarsa presenza di operai in cantiere, l'Amministrazione comunicava a fine 2015 che l’impresa Tranfiter avrebbe assicurato la presenza nei cantieri per tutto il periodo delle feste, esclusi i giorni prefestivi e festivi. I fiorentini controllano a distanza l'avanzamento dei lavori attraverso i canali digitali come il Portale del Comune di Firenze ma anche per mezzo dei Gruppi Social nati attraverso l'opera dei Comitati come quello contrario alla Linea 3 oppure favorevole all'intero progetto di Tramvia a Firenze.

A Palazzo Vecchio però si guarda il nuovo calendario ed arriva subito una rettifica: ci sarà una Biforcazione per la Linea 3 in via Tavanti anziché la Variante Rifredi. Cosa significa? Che un binario procederà lungo il Poggetto scendendo poi in via Vittorio Emanuele II per svoltare in viale Morgagni. Quella svolta a 90 gradi un tempo impraticabile, sarebbe oggi fattibile.

La memoria dei fiorentini è corsa all'incrocio tra via Jacopo da Diacceto e viale Fratelli Rosselli dove la Tramvia per curvare in sicurezza arriva a fermarsi. Panico.Un altro binario da viale Morgagni svolterà in piazza Dalmazia, uno solo e non due come ipotizzato, per poi da via Corridoni salire in via Passavanti e tornare in piazza Leopoldo a congiungersi nel doppio binario dello Statuto. Nuove fermate da progettare in salita e nuovi flussi veicolari da verificare, nuova sistemazione della sosta. Non è stata ritenuta questa una modifica di poco conto, considerato che la Linea 2 deve ancora misurarsi con le sue strettoie e ci sono criticità presso lo scavalco del Mugnone e presso gli ex Macelli con l'ingresso in viale Belfiore attraverso un palazzo trasformato in galleria.Sono inoltre ancora allo studio: un’alternativa al passaggio dal Duomo per raggiungere piazza della Libertà tramite il percorso Valfonda-Strozzi-Lavagnini-Libertà ed un prolungamento dal capolinea di Peretola verso Castello, che collegherà le nuove sedi di Provincia e Regione nonché il polo scientifico di Sesto Fiorentino.

Di "progetto fortemente migliorato" parla comunque l'Assessore Stefano Giorgetti sulla base di "valutazioni tecniche e politiche". Di "scorciatoia" parlano gli antagonisti. Giorgetti spiega che "la realizzazione del nuovo percorso permette il rispetto dell’attuale tempistica relativa alla Linea 3, conclusione agosto 2017, mentre la Variante Rifredi comporta lo slittamento del termine dei cantieri di un anno circa, settembre 2018 con aumento imprevisto dei costi per la realizzazione della Variante rispetto alla stima effettuata in fase di preliminare.

Un surplus di 7,7 milioni di euro dovuti principalmente al maggior costo dello spostamento dei sottoservizi, alle spese relative all’esproprio dell’area Enel e alla connesse opere compensative, all’allungamento di 200 metri del percorso".“Nel 2013 quando fu approvato il progetto preliminare erano state ritenute migliorative le modifiche contenute. I problemi che parevano insuperabili adesso non esistono più. Esistevano nel progetto iniziale una serie di problemi.

Tra cui la curvatura su viale Morgagni, proveniendo da via Vittorio Emanuele, che ad oggi viene detto sia stata superata con mezzi che consentono il passaggio da questo snodo. Allora l'amministrazione si era sbagliata? O si era solo addormentata?” così commenta Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a Sinistra che conclude "Il bello ora sarà capire quante altre varianti cancelleremo".Arianna Xekalos, capogruppo M5S, alza il tiro e chiede che il Sindaco in persona "si presenti al prossimo Consiglio comunale e chiarisca la progettazione tramviaria" inoltre la consigliera con l'occasione chiede anche se vi siano novità in merito alle indagini effettuate sul cedimento della trivella avvenuto a Novembre scorso. Dario Nardella accetterà l'invito?L'infrastruttura cambierà nuovamente il volto della città e solo a regime sarà possibile valutare la bontà dei tracciati, un modello di valutazione dovrebbe essere la diminuzione del trasporto privato, ma resta una grossa incognita: gli interscambi.

Se il servizio su gomma, che funge da collegamento finale, non funzionasse, saremmo al punto critico segnalato alcuni anni fa: un treno che accompagna i turisti lungo un itinerario e che non effettua un servizio. Da qui nacque la battuta sulle tante Coop dislocate lungo i tracciati, poi si disse che la strategia della Coop precorrendo i tempi aveva individuato il baricentro perfetto di ogni quadrante urbano.L'ex assessore e vicesindaco fiorentino Giuseppe Matulli, oggi assessore a Scandicci, da buon pendolare, nell'affrontare l'inizio dei lavori che portarono al primo tronco Scandicci-Firenze utilizzò molto spesso il termine "Parcheggio Scambiatore" ovvero quell'area strategica che sarebbe servita al pendolare un giorno per poter abbandonare il mezzo proprio, prima di utilizzare il trasporto pubblico. Nel frattempo Firenze è diventata Città Metropolitana e la Tramvia è dunque destinata ad allargare il suo raggio d'azione.

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