Santorsolaproject: ci sarà una scuola di formazione

Firenze, rigenerazione del complesso e concessione ad Artea: all’incontro di stamani i promotori del “Laboratorio San Lorenzo” hanno chiesto di definire gli elementi di interesse pubblico della scuola che sarà ospitata nell’ex convento e di confermare l’investimento pubblico già programmato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2021 18:00
Santorsolaproject: ci sarà una scuola di formazione

Firenze, 21 gennaio 2021 - Questa mattina si è svolto presso la sede della Città Metropolitana un incontro istituzionale tra il Santorsolaproject, i rappresentanti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e dell’Ordine degli Architetti, che sono stati i promotori del «Laboratorio San Lorenzo» alla presenza del Capo di Gabinetto della Città Metropolitana, Giovanni Bettarini, della delegata al patrimonio, Monica Marini, della Vicesindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini, e del referente locale del gruppo Artea, l’Architetto Carlo Bandini.

I referenti del «Laboratorio San Lorenzo» hanno espresso apprezzamento per il processo in corso e per la confermata disponibilità delle amministrazioni pubbliche di verificare due questioni che sono ritenute fondamentali per il processo di rigenerazione dell’ex Convento di Sant’Orsola e che riguardano la tutela della funzione pubblica cui deve essere destinato l’uso dell’immobile.

In particolare si è discusso in merito alla natura della scuola di formazione che avrà sede nell’immobile. Da parte dai promotori del «Laboratorio San Lorenzo» è stata avanzata la richiesta che le istituzioni competenti si attivino fattivamente per verificare possibili alternative all’‘alberghiero di lusso’. La motivazione riflette sull’opportunità di utilizzare questa occasione di rigenerazione urbana all’interno dell’area patrimonio Unesco di Firenze per una finalità maggiormente caratterizzante oltre che innovativa e inclusiva per il rione di San Lorenzo e per la città.

Le amministrazioni si sono dichiarate disponibili a convocare, in primis, le istituzioni pubbliche che hanno sede nel rione mediceo e che si occupano di formazione nel campo delle scienze dei beni culturali, delle arti e della musica, al fine di verificare la fattibilità dell’insediamento di un polo scientifico dedicato al ‘patrimonio culturale’, come emerso dagli esiti del LSL oltre che verificare l’interesse delle Università internazionali presenti a Firenze.

Inoltre, è stato richiesto di confermare l'investimento pubblico della Città Metropolitana per la rigenerazione del Sant’Orsola, riconvertendo quanto programmato per il 3° e 4° lotto dei lavori di restauro -adesso affidati al gruppo immobiliare francese Artea - a sostegno di funzioni e spazi dedicati alla cittadinanza.

«Nel corso di questi anni di attività per promuovere la rigenerazione del complesso di Sant’Orsola - dichiara il coordinatore Emanuele Salerno - in più occasioni, come ad esempio al forum dedicato all’area di San Marco, promosso dall’Università di Firenze il 17 febbraio 2017, abbiamo registrato l’esigenza di ‘nuovi spazi’ da parte di numerosi referenti di istituzioni culturali pubbliche quali, Uffizi, Accademia di Belle Arti, Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Opificio delle Pietre dure, Isia, SAGAS e DIDA dell'Università di Firenze.

Inoltre durante il processo partecipativo LSL, cofinanziato dalla Regione Toscana che si è svolto nel 2019, le stesse istituzioni hanno espresso con chiarezza la necessità di sviluppare sinergia tra le proprie attività, anche insediando nel Sant’Orsola un polo scientifico di livello europeo dedicato alla formazione dei profili professionali necessari alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Nell’incontro di stamani abbiamo chiesto alle amministrazioni di impegnarsi per verificare la fattibilità di questa proposta, che rappresenta una prospettiva concreta di creazione di un’economia sostenibile anche per le generazioni future.

Il lungo processo di analisi e studio dei fabbisogni della comunità locale, così come della morfologia socio-economica del rione San Lorenzo dimostrano che tale proposta è molto più coerente con il contesto in cui è situato il Sant’Orsola. Inoltre, in questo momento, tale proposta sarebbe integrabile nel quadro del PNRR, in relazione all'area che interesserà la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico dell'Italia». 

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