Gli apparati per le nozze di Francesco de’ Medici e Giovanna d’Austria

La mostra "Firenze 1565 della magnificenza civile" sarà inaugurata domani, alle 18:00. 450 anni fa il matrimonio che fece della Toscana una nazione europea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2015 22:34
Gli apparati per le nozze di Francesco de’ Medici e Giovanna d’Austria

Firenze – “Il matrimonio tra Francesco de’ Medici e Giovanna d’Austria, avvenuto il 18 dicembre 1565, segnò l’ingresso della Toscana nel novero delle Nazioni europee. Furono nozze magnifiche e trionfali, così come le feste volute daCosimo I, che durarono mesi. Tale evento, essendo riuscito Cosimo a far sposare il figlio a un’appartenente alla casa d’Asburgo in Austria, consentì ai Medici di diventare una dinastia continentale.

Quindi le nozze vennero allestite alla perfezione. Furono realizzate grandiose scenografie in tutta la città, a partire da Santa Maria del Fiore, dove il matrimonio fu celebrato. Accanto ad esse vennero tuttavia realizzate anche delle opere permanenti, come il Corridoio vasariano e gli affreschi nel Cortile del Michelozzo in Palazzo Vecchio, che modificarono il volto alla città”.

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha esordito con una breve dissertazione storica, stamani, alla presentazione della mostra “Firenze 1565 della magnificenza civile, gli apparati per le nozze di Francesco de’ Medici e Giovanna d’Austria”, che sarà inaugurata domani, venerdì 18 dicembre, alle 18, a palazzo Panciatichi, sede del Consiglio toscano. La mostra, a 450 anni dal matrimonio tra Francesco e Giovanna, è stata organizzata grazie alla collaborazione dell’Accademia delle Arti del Disegno.

“Le scenografie, che furono transitorie, sono state ricostruite dall’Accademia del Disegno”, ha spiegato il presidente Giani. “Questa mostra, tuttavia, non vuole solo ricordare l’evento che inaugurò una nuova stagione dello spettacolo di corte e che servì da modello e riferimento per numerose altre analoghe celebrazioni, ma anche vuol dare, seppure indirettamente, un contributo per rilanciare, oggi, l’immaginazione e la creatività toscana”.

Alla presentazione sono intervenuti anche Cristina Acidini e Marco Dezzi Bardeschi, che con il docente universitario Luigi Zangheri hanno curato l’allestimento della mostra sul piano scientifico e tecnico.

Le feste fiorentine per il matrimonio tra Francesco I de’ Medici e la principessa Giovanna d’Austria vennero coordinate dal monaco benedettino Vincenzo Borghini, priore dell’Istituto degli Innocenti e luogotenente di Cosimo nell’Accademia del Disegno. Il progetto degli apparati trionfali per l’ingresso della principessa in città si dimostrò all’altezza della grande attesa. Gli addobbi e le scenografie trasformarono per lungo tempo l’aspetto urbano. Ed anche alcune scelte strutturali, come la realizzazione del citato Corridoio o l’allontanamento dei macellai da Ponte Vecchio, dove vennero sostituiti dagli orafi, cambiarono per sempre l’assetto di una città che già era in forte trasformazione con il grande cantiere degli Uffizi aperto sotto la direzione di Giorgio Vasari.

“Questa mostra è un’occasione per sottolineare la creatività indotta da un evento unico nel suo genere che servì alla famiglia de’ Medici per dimostrare ai fiorentini, ma soprattutto agli stranieri, che la Toscana poteva ambire a diventare uno Stato di rilevanza europea”, ha affermato Cristina Acidini, già soprintendente del patrimonio storico-artistico del Polo museale fiorentino. Che poi ha ringraziato il Consiglio regionale e il presidente Giani per la “grande collaborazione” e ha ricordato che “all’epoca del matrimonio, artisti e storici lavorarono con alacrità, sotto la regia del Vasari, per allestire la migliore scenografia possibile”.

E Marco Dezzi Bardeschi, ingegnere ed architetto, teorico del restauro architettonico, ha ricordato che “nell’occasione si rafforzò l’importante e proficua collaborazione tra Cosimo e il Vasari” e ha concluso: “Questi fastosi apparati, realizzati dai migliori intellettuali e artisti della città, suscitarono un riconoscimento di magnificenza civile per Firenze, affermando quella dei Medici come una tra le principali corti d’Europa e Firenze come una città che, proprio con il complesso degli Uffizi, si dota di un vero e proprio centro direzionale grandioso e moderno”.

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