Condotte Spa: stamani l'arresto del presidente Duccio Astaldi

Amato (Potere al Popolo): "L'amministrazione è informata e prende posizione sui lavori TAV?". Arianna Xekalos (M5S): "Forse farà finalmente riflettere il PD sul progetto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2018 14:49
Condotte Spa: stamani l'arresto del presidente Duccio Astaldi

Il gip di Messina ha disposto oggi l'arresto, di sei persone, tra cui Duccio Astaldipresidente di Condotte, per una presunta tangente per alcuni lotti dell'autostrada siciliana Siracusa-Gela, con accuse come turbativa d’asta e corruzione. La notizia riguarda anche Firenze perché Condotte SpA è il general contractor che dovrebbe realizzare i tunnel TAV.

"L’arresto di Duccio Astaldi, getta nuove ombre su alcune delle grandi opere ferme, o che attendono ancora di essere avviate, in Toscana, in particolare il nodo alta velocità di Firenze e il maxi lotto per l’ospedale di Pisa, appalto da quasi mezzo miliardo di euro". Lo affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, e il consigliere comunale, a Pisa, Ciccio Auletta (Una città in Comune –Prc). "In Toscana continua l’assordante silenzio dei sindaci di Pisa e di Firenze, e del presidente, Enrico Rossi, sulla situazione di Condotte, disastrosa tanto da un punto di vista finanziario, quanto di trasparenza", aggiungono i consiglieri.

A inizio 2018, il tribunale di Roma ha accolto l’istanza di concordato preventivo presentato da Condotte che un mese fa si è vista comunque assegnare in via provvisoria il terzo lotto del nuovo Cisanello attraverso la controllata Inso. "Non si capisce –continuano i consiglieri- quali possano essere le garanzie finanziarie di una società sull’orlo del fallimento. Per il nodo fiorentino della Tav, piove sul bagnato, visto che già nella Relazione di Gestione allegata al bilancio 2016, Nodavia (altra controllata di Condotte), si ammette che, addirittura, non ci sarebbero le coperture assicurative per gli eventuali danni collaterali alla realizzazione dell’opera". "Ma a preoccupare ancora di più è l’aspetto della trasparenza e della legalità.Già in tempi non sospetti avevamo posto seri dubbi sulla assegnazione a Condotte del lavori del People Mover, un'opera inutile e costosissima, la cui realizzazione è stata anch'essa travolta da una inchiesta che vede coinvolti i vertici della stessa società.

Non si può più fare finta di nulla e girarsi dall'altra parte. Noi non lo abbiamo fatto e continueremo a porre sia in consiglio comunale sia in consiglio regionale il tema della legalità e della trasparenza nella assegna degli appalti", concludono Fattori, Sarti e Auletta.

"Non sono bastati i problemi finanziari di Condotte spa a far ripensare il PD sul progetto dell’alta velocità, vediamo se questa notizia smuove qualcosa -commenta Arianna Xekalos (M5S)- Neanche un mese fa abbiamo presentato un’interrogazione, rimasta senza risposta, per capire se il Comune è a conoscenza della crisi di questa società e cosa intende fare. Nonostante le dichiarazioni circolate negli ultimi mesi, le ultime quelle del Ministro Delrio, si parla ancora del solito vecchio progetto dell'Alta Velocità, non c’è nessuna novità o variazione in corso, né tantomeno lo studio di fattibilità. Non capiamo come si possa voler continuare a prescindere da tutto e da tutti con questo progetto che cambia di anno in anno. Perché poi si prosegue con una ditta in via di fallimento? Per lasciare i cantieri ancora una volta a metà?"

"Chissà se l'amministrazione è a conoscenza dell'arresto odierno del presidente di Condotte, Astaldi, dopo che un mese fa ignorava la crisi finanziaria della stessa società per azioni che controlla Nodavia, il consorzio di imprese incaricato di eseguire i lavori TAV nel cantiere fiorentino". Lo afferma Miriam Amato, consigliera di Potere al Popolo, alla notizia dell'arresto di Astaldi, coinvolto con altre persone in una inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di un'autostrada siciliana.

"Quali saranno le conseguenze sui lavori della Tav di Firenze - aggiunge la consigliera - dopo il coinvolgimento di Condotte in una inchiesta giudiziaria e l'arresto del suo presidente? Non bastava che Condotte fosse sull'orlo del fallimento per mettere in allarme l'amministrazione comunale: che sia l'occasione buona per rimettere in discussione i lavori e e abbandonare l'intero progetto della Tav di Firenze?" conclude Amato.

Il Comitato No Tunnel TAV dichiara tutto il suo sconcerto davanti allo spettacolo offerto dalle vicende relative ai lavori TAV a Firenze: ”Questa notizia va ad aggiungersi alla storia del progetto fiorentino che tutti vogliono rimuovere ma che ha visto ben due inchieste della magistratura che hanno sollevato il velo su uno spettacolo vergognoso fatto di corruzione, truffe, mafie, inquinamento, traffico di rifiuti; tutti vogliono dimenticare che i lavori dovevano essere conclusi nel 2013, che i costi si sono moltiplicati e ormai sono sull’ordine del miliardo di euro. Non c’è che dire, davvero un’opera strategica… ma non per Firenze. Nessuno vuole nemmeno porre mente al fatto che Condotte SpA è sull’orlo del fallimento, che, sempre in Sicilia, è stata estromessa dalla realizzazione di una autostrada.

È scandaloso che si vogliano tenere gli occhi chiusi davanti a questo e si pensi davvero di affidare lavori delicati, come lo scavo di gallerie in ambiente urbano, ad una società decotta. Ieri siamo venuti anche a sapere che le Ferrovie dello Stato e la Regione avrebbero fatto un accordo per realizzare un fantomatico scavalco di Campo Marte, ma nessuno in Comune, né il Sindaco né l’assessore Giorgetti né l’Osservatorio Ambientale, ne sa nulla. Anche qui non c’è che dire, è un ottimo ritratto di cosa sia diventata la politica in Italia e in Toscana: solo passacarte di poteri estranei che decidono sulla testa dei cittadini e delle stesse istituzioni che li dovrebbero rappresentare. Il Comitato non può nemmeno dimenticare i proclami trionfali dei mesi precedenti dell’ex vice ministro Riccardo Nencini, degli assessori ai trasporti di Regione e Comune, Vincenzo Ceccarelli e Stefano Giorgetti, del presidente Enrico Rossi, secondo cui i lavori di scavo delle gallerie sarebbero iniziati nel febbraio scorso; adesso siamo a marzo, ma nessuno dice di essersi sbagliato”.

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