Chianti Classico Collection 2020 si chiude con numeri record

Il concorso AIS alla Stazione Leopolda di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2020 23:55
Chianti Classico Collection 2020 si chiude con numeri record

Firenze 18 febbraio- Si chiude la 27^ edizione della Chianti Classico Collection: un grande successo di pubblico, tra professionisti del settore e stampa specializzata e di settore. Circa 2500 i professionisti di settore presenti, tra ristoranti, buyer, enoteche, e circa 400 i giornalisti accreditati. Il Chianti Classico si è raccontato con le parole del Presidente del Consorzio Giovanni Manetti, che ha salutato la stampa riassumendo lo stato di salute della denominazione. Il 2019 si chiude in maniera positiva per il Gallo Nero: tutti i numeri sono in crescita. A livello economico, è fin dalla vigna che si registra un aumento del valore: la vendemmia 2019 ha visto le quotazione delle uve aumentare del 10%, e negli ultimi tre mesi le vendite delle bottiglie sono cresciute di un altrettanto 10%.

Si può dire che il traino economico siano le due tipologie premium, il Chianti Classico Riserva e il Chianti Classico Gran Selezione, che rappresentano complessivamente il 42% dei volumi di mercato e il 55% del fatturato complessivo del 2019. La sola Gran Selezione guadagna 15 punti percentuali sul valore del venduto.

“Soddisfazione è la parola chiave per il nostro 2019, con cui inauguriamo anche questo 2020.” Ha dichiarato Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio “La famiglia di noi produttori si allarga sempre più (515) e siamo sempre più uniti: ci presentiamo uniti in manifestazioni come questa, condividendo non solo un marchio ma una progettualità comune, legata a un territorio e a un percorso di qualità. Segnale evidente di questo è l’adesione sempre maggiore al progetto della Gran Selezione: in un solo anno le aziende che la producono sono salite da 95 a 144. La vera essenza di questo territorio e di questa denominazione è l’impegno di noi tutti viticoltori per produrre qualità: vini sempre più autentici e territoriali, che sanno riflettere nelle sue varie sfaccettature così come le varie sfaccettature di una pietra preziosa riflettono la luce”.

Giallo oro per il numero 50, stagliato su uno sfondo rosso scuro, colore evocativo del vitigno principe del Chianti Classico, il Sangiovese. Un anniversario speciale racchiuso in un tondo pieno di storia, tradizione e contemporaneità per identificare il mezzo secolo di vita dell'Expo Chianti Classico- Il nuovo marchio è stato lanciato dal Comune di Greve in Chianti ed esposto nell’ambito della manifestazione promossa dal Consorzio Chianti Classico, la Chianti Classico Collection che si è appena conclusa alla Stazione Leopolda di Firenze. Un logo che annuncia anche la data in cui la prima rassegna vitivinicola, che unisce tutti i territori del Gallo Nero in una piazza prestigiosa come quella di Greve in Chianti, compierà gli anni il prossimo settembre.

“La manifestazione si terrà dal 10 al 13 settembre 2020 – annuncia il sindaco Paolo Sottani - siamo proiettati verso i festeggiamenti del cinquantesimo anno di vita e siamo al lavoro intenso dal punto di vista organizzativo perché il programma dell’edizione 2020 sia davvero memorabile. Crediamo e investiamo, istituzioni e produttori, sull’unico evento, ormai storico, che porta in piazza i produttori di tutti i Comuni del Chianti Classico sottolineandone l'unitarietà e la vocazione agricola e turistico-culturale di un territorio rinomato in tutto il mondo”.

Il sindaco Sottani ha presentato il simbolo grafico del cinquantesimo dallo stand del Comune, in quanto ente organizzatore dell’Expo, presente alla Chianti Classico Collection. “Siamo davvero felici di aver preso parte ad una rassegna di altissimo profilo – rimarca il primo cittadino - e ringraziamo il Consorzio Vino Chianti Classico per aver concesso l’opportunità di inserire la promozione dell’evento negli obiettivi di una vetrina di respiro internazionale. L’ennesimo esempio di quanta forza abbia il nostro territorio per la grande tradizione vitivinicola e la qualità dei vini che lo contraddistinguono, un patrimonio di umanità e valori sostenibili che intreccia non solo risorse paesaggistiche e beni culturali ma fa crescere con fiducia e ottimismo l’impegno di chi lavora in rete per continuare ad amare il Chianti e farlo risplendere agli occhi del mondo”.

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