Raccolta firme contro moschea, Giovane Italia in piazza

Il 4 giugno, dalle 10 alle 15, la Giovane Italia Firenze, movimento giovanile del Popolo della Libertà, allestirà in piazza Strozzi un gazebo dove i fiorentini potranno sottoscrivere una raccolta firme contro la realizzazione del progetto di una moschea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2011 18:06
Raccolta firme contro moschea, Giovane Italia in piazza

Firenze - Il 4 giugno, dalle 10 alle 15, la Giovane Italia Firenze, movimento giovanile del Popolo della Libertà, allestirà in piazza Strozzi un gazebo dove i fiorentini potranno sottoscrivere una raccolta firme contro la realizzazione del progetto di grande moschea, avanzato nel settembre scorso dall’Imam di Firenze Izzedin Elzir e al momento apparentemente accantonato. “Siamo soddisfatti dal ridimensionamento del progetto, ma intendiamo mantenere alta l’attenzione della cittadinanza sul tema.

Il PdL è pronto a dialogare e confrontarsi, purché l’Imam rinunci alle provocazioni e l’iter per la realizzazione del luogo di culto, che deve necessariamente vedere coinvolti comunità religiosa e Comune, sia trasparente e tenga fermi alcuni punti, in primis la non invasività del progetto e l’utilizzo della lingua italiana nei sermoni”, affermano Tommaso Villa e Andrea Badò, rispettivamente coordinatore regionale e cittadino della Giovane Italia. “Trasparenza significa verificare la reale necessità di una moschea, i suoi proponenti e i finanziatori.

Richieste legittime e avanzate nel interesse dei cittadini. Non siamo pregiudizialmente contrari a luoghi di culto per la comunità musulmana – proseguono – ma gradiremmo da parte dell’Imam un segnale: non pretendiamo che Elzir si faccia promotore nei paesi islamici di iniziative a tutela delle popolazioni di fede cristiana, ma auspichiamo da lui una presa di posizione chiara e netta sul rispetto della libertà religiosa, sulla pari dignità della donna, sulla libertà di convertirsi ad un’altra fede, sul rispetto per le altre professioni religiose, per la cultura e per le tradizioni del paese nel quale si vive.

Sono queste le uniche fondamenta su cui si possono davvero costruire le mura del dialogo e della vera integrazione. La prima e imprescindibile condizione per un vero dialogo, sta nel riconoscere, reciprocamente, valori e principi condivisi”, concludono Villa e Badò.

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