Tassa di soggiorno obiettivo anche per Firenze

Berlusconi annuncia l'inserimento a Matrix. A Roma dai 2 ai 3 euro a notte per vedere la capitale. Nardella: "E' da irresponsabili rifiutare di collaborare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2010 13:53
Tassa di soggiorno obiettivo anche per Firenze

Nella notte il Comune di Roma ha approvato il regolamento sul 'contributo di soggiorno' che scatterà con il nuovo anno: si paga anche per accedere agli stabilimenti di Ostia. Il vicesindaco Cutrufo: ''Un piccolo contributo, comune a quasi tutti i Paesi del mondo''. Anche a Firenze si spera. Non è una tassa di soggiorno, ma una tassa di scopo, che pagherebbero i turisti, e deve valere per tutte le città turistiche, non solo per Roma, almeno sulla base della promessa (almeno un euro per turista) fatta ad Arcore.

«Siamo felici -ha detto Firenze Matteo Renzi, parlando con i giornalisti nel tradizionale incontro per gli auguri natalizi- Il premier ha preso impegni precisi, a Matrix lo ha confermato. I soldi dei turisti andranno anche all città. Aspettiamo che si passi davvero dalle parole ai fatti». Durante la trasmissione televisiva di lunedì sera Silvio Berlusconi aveva parlato anche dell'ottima impressione fattagli dal sindaco. Nei giorni scorsi il presidente di Federalbeghi, Francesco Bechi, parlava come minimo di perplessità di fronte al discutere di tassa di scopo, o di soggiorno.

E anche il Presidente Gentile di Confindustria è contro la 'tassa di scopo' turistica, il contributo di soggiorno che potrebbe essere concesso al Comune. Ora anche il Coordinatore cittadino del PdL, Gabriele Toccafondi, ricorda pubblicamente che la posizione del PdL (e prima di Forza Italia e AN) è sempre stata contraria: ''Firenze ha bisogno di attenzione da parte del governo nazionale. Ma reintrodurre la tassa di soggiorno, o come qualcuno la chiama tassa di scopo, ha il rischio di diventare una forma depressiva dell'economia cittadina". “Sul contributo di scopo il confronto parte con il piede sbagliato.

Non è un mistero che anche il Comune preferirebbe una legge speciale per Firenze; ma intanto sarebbe da irresponsabili non accogliere la disponibilità del Presidente del Consiglio di introdurre un prelievo connesso ai flussi turistici, come quello già in vigore a Roma”. Lo afferma il vicesindaco Dario Nardella, che interviene nel dibattito scaturito dalle parole di Berlusconi dopo il suo incontro con il sindaco Renzi. “In tutta sincerità – aggiunge Nardella – ci saremmo aspettati e tuttora ci aspettiamo dagli albergatori una collaborazione fattiva, piuttosto che critiche sterili; poiché questa amministrazione fin dal primo giorno ha lavorato per potenziare il turismo di qualità con risultati che sono davanti agli occhi di tutti e di cui hanno beneficiato proprio gli albergatori per primi.

Pensiamo ad eventi come la Notte Bianca, il capodanno, la mostra del Bronzino, tutti gli appuntamenti internazionali culturali e sportivi che hanno dato una spinta decisiva alla ripresa del mercato turistico fiorentino, che nonostante la crisi nel 2010 ha registrato un aumento di circa il 15%”. “E invece cosa arriva da alcune categorie di albergatori? – si chiede il vicesindaco – Una polemica che parte prima ancora di entrare nel merito della proposta e soprattutto con la memoria corta. Risale infatti al 2003 la dichiarazione di disponibilità dell’allora presidente di Assindustria di un ‘city fund’ che aveva le stesse caratteristiche del contributo di scopo.

Forse allora si era capito che una misura del genere porta benefici non solo al bilancio comunale, ma soprattutto alla qualità della ricettività turistica della città (decoro urbano, servizi turistici, aventi culturali, marketing territoriale). Ciò che non è accettabile piuttosto è scaricare i costi di pulizia, manutenzione, gestione e sicurezza della città ai soli residenti e alle stesse imprese operanti sul territorio, favorendo una logica di rendita economica che è il contrario di uno sviluppo sostenibile ed intelligente”.

Il vicesindaco sottolinea poi che “Firenze è utilizzata ogni giorno da un numero di persone equivalente a quello dei residenti, composto da turisti e ‘city users’. Se gli albergatori vogliono continuare a far pagare ai fiorentini tutti i costi di una città turistica di grande livello come la nostra, lo dicano chiaramente. Noi pensiamo che abbiano tutto da perdere con questa posizione”. “Se Firenze ha certamente bisogno di una maggiore attenzione da parte dei governi centrale e regionale, questa non può che passare attraverso una legge speciale.

Dato che ogni altra forma di intervento, basato su tassazione locale, rischia soltanto di deprimere le attività economiche riversando risorse in un macchina comunale incapace di spenderle bene. Come è stato dimostrato in passato dalla pessima gestione di Domenici, e come è stato dimostrato oggi dall'altrettanto pessima gestione del Sindaco Renzi.” precisa il Sen. Pietro Paolo Amato. “Non comprendiamo le perplessità di Confindustria: il contributo di soggiorno non va ad incidere in maniera forte sulle tasche dei turisti e non penalizza le aziende che operano nel turismo, ma soprattutto permette a Firenze di investire sul settore”.

E’ quanto afferma Elisabetta Cianfanelli, assessore al Turismo in merito alle dichiarazioni di Giovanni Gentile sulla tassa di scopo. “Stiamo lavorando in sinergia con gli attori del turismo per una migliore offerta - ha aggiunto l’assessore Cianfanelli -. Il contributo di soggiorno si inserisce in questo contesto: con la destinazione delle entrate a specifiche finalità. Non solo per offrire servizi turistici di livello sempre più alto, ma anche per il decoro di Firenze e per mantenerla efficiente”. "Dobbiamo deciderci se vogliamo dare una mano a Firenze o no.

I tagli del Governo mettono in crisi fortemente il nostro Bilancio (-30milioni di Euro). A tutti piacerebbe una città più pulita, con più decoro, più servizi. Ma tutto ciò non si realizza senza risorse. Dobbiamo continuare ancora per molto con promesse di Legge Speciale e Tassa di scopo? Mi meraviglia un po’ il fatto che a 300 km di distanza (Roma), la “tassa di scopo” in qualche modo si è concretizzata ed anche la Legge Speciale. Ci spieghino perché a Roma si e a Firenze no!". E' quanto dice il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Eros Cruccolini che manda un messaggio anche al presidente dell'associaione industriali.

" Se ho espresso apprezzamento per la recente iniziativa “Florens 2010, il Forum Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali”, aulla questione tassa di scopo non mi sento di sostenere, né lui, né le associazioni degli albergatori alle quali è utile ricordare che presto si apriranno i nuovi cantieri per la tramvia e che pertanto sarà necessario assumersi delle responsabilità su come vivere ed affrontare i problemi che ne deriveranno.

Del resto 1 o 2 Euro non mi sembra rappresentino un problema per i turisti, soprattutto se questa piccola tassa verrà comunicata nel modo migliore, coinvolgendo i turisti stessi che si sentiranno partecipi della conservazione di un patrimonio che è anche loro, come quello di Firenze. La solidarietà manifestata nel 1966 per il salvataggio del patrimonio culturale può essere oggi manifestata con un piccolo contributo, che peraltro esiste in tutta Europa, con altri nomi: tassa di soggiorno, ecc.

Il valore simbolico centrale di Firenze su un piano mondiale e stato tante volte ed in varie occasioni ben espresso dal Sindaco La Pira che ne ha delineato il carattere nei suoi scritti e nei suoi discorsi, comunicando l’idea di un luogo che è “del mondo”. Il Cruccolini ha poi parlato del centro destra "Il PdL - spiega il capogruppo- ha già cominciato ad attuare uno “sbarramento” ed è chiaro che, nonostante gli impegni presi dal presidente del Governo e ancora oggi non mantenuti, prendendo come pretesto le divisioni sullo strumento da attivare, chi ci rimetterà saranno i fiorentini.

Non ho dubbi sull’impegno dell’onorevole Toccafondi per la città, però mi pare che si perda un’ulteriore occasione di “convergenze” che si attuino in concreto. Sappiamo che l’impegno non è solo sulla tassa di scopo, ma anche sul trasferimento dell’ITI, le strutture demaniali ed i Musei. Sarebbe una riproposizione della tipologia di impegno che il PdL ha per Firenze, visto lo scarso contributo che il suo gruppo consiliare riesce a dare con le divisioni che emergono sul piano progettuale e le conflittualità, con le quali non si risolvono certo i problemi".

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