Pd: successo e contraddizioni a Firenze

I seggi sono stati aperti dalle ore 7:00 alle ore 20:00. Buona affluenza in Toscana. Quasi due milioni di persone avevano votato a tre ore dalla chiusura. Incognita per l'effetto Marrazzo nel giorno delle nozze in chiesa per una transessuale fiorentina.

Redazione Nove da Firenze
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25 ottobre 2009 20:17
Pd: successo e contraddizioni a Firenze

di Nicola Novelli Sono un successo anche a Firenze le primarie del Partito Democratico per scegliere chi, tra Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino, dovra' guidare il partito come nuovo segretario nazionale, oltre che tra i candidati a quello regionale tra Andrea Manciulli, Simone Siliani e Agostino Fragai, contestualmente ai 1.000 membri dell'Assemblea Nazionale e i membri dell'Assemblea Regionale. A Firenze si è votato ininterrottamente dalle 7 alle 20 di oggi e in alcuni seggi, come al circolo del Piazzale di Porta Romana, a metà mattina la coda arrivava sul marciapiede antistante il seggio.

Due milioni. Alle 17.30 gli elettori del Pd avevano già raggiunto la quota massima che gli sfidanti leader avevano previsto come obiettivo massimo, nei quasi 10 mila seggi allestiti in tutta Italia. Secondo i sondaggi Bersani sarebbe a rischio quota 50 per cento, pur lanciato verso la vittoria, Franceschini sarebbe attestato intorno al 40 per cento e Marino riuscirebbe a rosicchiare oltre il 10 per cento delle preferenze. Nanni Moretti in un'intervista a Sky TG24, si è dichiarato per Dario Franceschini.

E su Twitter Franceschini ha ringraziato Moretti per il sostegno alle primarie del Pd. A Firenze Manciulli chiude sottolineando come la campagna per le primarie del Pd sia stata un viaggio nelle cose concrete. Chissà per chi avrà votato l'ex assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze, Gianni Biagi, recatosi nel pomeriggio al seggio del Galluzzo? Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha detto invece che nessuno dei candidati alla segreteria del Pd può essere "la risposta vincente" al centrodestra, mentre il presidente della Regione Toscana Claudio Martini invita a evitare ''dichiarazioni intempestive'' sulle primarie. In Toscana i delegati da eleggere per l'Assemblea Nazionale spettanti alla nostra regione, sui 1.000 che comporranno l'organismo, sono 74; mentre 500 sono i delegati da eleggere che andranno a comporre l'Assemblea Regionale del Pd della Toscana.

L'elezione avviene attraverso 12 collegi corrispondenti alle province tranne che per quella di Firenze suddivisa in tre: il Collegio 1 corrispondente a Firenze città, il Collegio 2 che comprende i comprende i comuni della Provincia di Firenze ad esclusione di quelli del Circondario dell'empolese, Scandicci, Signa e Lastra a Signa, che fanno parte del Collegio 3. Grande lo sforzo organizzativo del PD che in Toscana ha visto aperti circa 900 seggi aperti su tutto il territorio e più di 3000 volontari impegnati ai seggi tra presidenti e scrutatori, oltre ai rappresentanti di lista delle Mozioni nello svolgimento delle operazioni di voto. Malumore tra gli elettori per il ciclone Marrazzo che si abbatte sul Pd nel giorno che precede le primarie, quando i simpatizzanti democratici sono chiamati a esprimere la loro preferenza.

Ironia della sorte proprio oggi a Firenze Sandra Alvino 64 anni, nata uomo, ma donna per la legge italiana dal 1982, e Fortunato Talotta, 58 anni, si sono sposati davanti a don Alessandro Santoro, il parroco delle Piagge. Alle 11 del mattino Sandra e Fortunato si sono sposati nella chiesa/laboratorio/centro sociale di via del Pozzo. Don Alessandro Santoro sembra sicuramente più laico di tanti esponenti del PD, magari rappresentanti della lista di Marino, che si sono ben guardati dallo schierarsi in maniera militante a favore della scelta del prete. Nel partito dell'orfano di Jo Marrazzo prevale la paura di inimicarsi le gerarchie vaticane, piuttosto che la volontà di fiancheggiare il proprio elettorato cattolico e la chiesa di base in un percorso di emancipazione dalla religiosità retrograda degli ultimi pontefici.

Così accade che il Presidente del Consiglio scavalca illeso i sospetti di reati sessuali, mentre il Presidente della Regione Lazio si dimette per aver taciuto il proprio, lecito, orientamento sessuale e un coraggioso prete di frontiera fiorentino si ritrova ad affrontare da solo le contraddizioni di una società ipocrita come quella italiana. E' un sogno lontano la Germania dove i Liberali (espressione di una destra laica) guidati dal gay dichiarato Westerwelle ottengono quasi il 15% dei voti nelle ultime politiche e vanno al governo con i cattolici della Merkel.

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