Referendum sulla tramvia: divisi i movimenti del centrosinistra, si delinea la via astensionista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2008 14:14
Referendum sulla tramvia: divisi i movimenti del centrosinistra, si delinea la via astensionista

Firenze, 08 Febbraio 2008- Girotondi, biciclettate e ritrovi enogastronomici per sostenere la realizzazione della tramvia a Firenze. E' un fine settimana ricco di iniziative per le associazioni e i comitati che sostengono la scelta del NO al referendum consultivo del prossimo 17 febbraio, in cui si chiede se si vuole il blocco della realizzazione delle linee 2 e 3 dell'opera fondamentale per la realizzazione di una rete di trasporto pubblico integrato per la città.

Sabato 9 febbraio (ore 11), in via Martelli angolo piazza Duomo a Firenze, l'appuntamento è con ‘Mal'aria', iniziativa organizzata da Legambiente, in collaborazione con Amici della Terra e Comitato contro l'abrogazione della tramvia, per richiedere concreti provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico. Prologo dell'evento sarà una mini-biciclettata, con ritrovo alle 10 in piazza della Libertà, per raggiungere poi piazza Duomo, dove è in programma il ‘girotondo' di sensibilizzazione promosso dalle associazioni ambientaliste.
Ma come intende la vasta area del centrosinistra impegnarsi sul referendum? In gran parte i movimenti si traovano divisi.

Il referendum è stato indetto per dire no alla tramvia a Firenze e sostenere la bontà di una metropolitana che lascerebbe lo spazio di superficie al traffico privato. Lo strumento referendario in questo caso taglia brutalmente argomentazioni e ragionamenti. L'informazione e la percezione dei cittadini si sta polarizzando due posizioni: sì a questa, oppure no a qualsiasi tramvia. Basta ascoltare gli spot elettorali del comitato promotore sulle radio o in TV: "Se non volete la tramvia a Firenze votate sì".

Una vittoria del no sarebbe la fine di ogni spazio di discussione, ammesso che mai ci sia stato. I distinguo, i ragionamenti, le argomentazioni, i dubbi e gli approfondimenti non hanno spazio e cittadinanza. Questa situazione va benissimo a Domenici e va benissimo a Razzanelli. Legambiente Toscana ad esempio polemizza con Italia Nostra: “È una questione di contenuti politici e di strategie. L'ambientalismo che si arrocca per la conservazione fine a se stessa, si dimentica di confrontarsi con la domanda crescente di riconversione ecologica degli stili di vita che arriva dalla società, si dimentica dei disagi delle realtà urbane, fatte di cittadini oltre che di monumenti.

È un ambientalismo che non è né a misura d'uomo, né a tutela dell'ecosistema. Non è un caso infatti che la salvaguardia dello status quo sia perorata dalle destre. Vittorio Sgarbi, Paolo Bonaiuti, Mario Razzanelli, Paolo Amato insegnano. Non tutta Italia Nostra però sembra voler procedere su questa strada, Legambiente apprezza molto infatti che il consigliere nazionale di Italia Nostra Giuseppe Giliberti abbia fatto ieri notare alla sua associazione che la presa di posizione a favore del referendum fiorentino è stata pressappochista e superficiale, per il fatto che l'effetto di una moratoria sarebbe quello di lasciare la città condannata a rimanere nelle sue condizioni attuali di invivibilità
"Ribadiamo la valutazione già più volte espressa e pubblicizzata -riafferma Unaltracittà/Unaltromondo- la realizzazione dei progetti della tramvia così come pensati, voluti e gestiti da questa amministrazione, comporta una tale mole di errori, superficialità, conseguenze negative per la città, da compromettere gravemente i possibili effetti positivi di un sistema di trasporto pubblico efficiente, di cui siamo convinti sostenitori.

Abbiamo criticato duramente l'operato della amministrazione e il comportamento di chi quest'opera gestisce in prima persona, denunciato i danni immediati e futuri di un'opera progettata male e gestita peggio. Lo abbiamo fatto pubblicamente, sempre, in Consiglio Comunale come nella tenda di Viale Morgagni, abbiamo affrontato e subito le conseguenze di una posizione che è sempre stata chiara. Questa città ha bisogno di un nuovo sistema di trasporto pubblico, ha però necessità che sia progettato e realizzato bene.

Non ha bisogno di disastri come quelli a cui stiamo assistendo nella realizzazione di questa tramvia. Questo in sintesi è quello che abbiamo sempre sostenuto, pubblicamente, e che continuiamo a sostenere, compresa la richiesta di moratoria per le linee 2 e 3. Per questo pensiamo che questo referendum per come è nato, e per come è inevitabilmente gestito, sia una iattura, che può solo peggiorare una situazione già pessima. E per questo non riteniamo di impegnarci direttamente per qualcosa che riteniamo comunque abbia un effetto negativo.

Con questo non taceremo naturalmente tutti i nostri motivi di critica, ora e dopo. Pensiamo anche che, anche a partire da analisi e considerazioni che ci vedono concordi, di fronte ad una diversa valutazione specifica su uno strumento come questo referendum le posizioni – diverse e non contrapposte – vadano rispettate. Per questo abbiamo da sempre rifiutato di accostare i Comitati e Italia Nostra ed il loro preziosissimo lavoro nel merito dei tracciati e non solo, alle formazioni di destra che hanno promosso il referendum".

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