La metà degli italiani pensa di andare al mare nell’estate 2005

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2005 22:30
La metà degli italiani pensa di andare al mare nell’estate 2005

Nell’estate del 2004 poco meno del 50% degli italiani ha trascorso almeno una settimana di vacanze al mare. Si tratta di qualcosa come circa 20 milioni di individui con un giro di affari di grandissima consistenza.
Questo è il dato che emerge da una ricerca dell’Istituto Piepoli SpA commissionata da Carrarafiere, Balnearia, la Regione Toscana e Promaker per analizzare il gradimento delle vacanze al mare degli italiani. La ricerca ha preso in considerazione un campione di Italiani rappresentativi della popolazione adulta del nostro paese, nella fascia di età 18-74 anni (sono esclusi quindi i minorenni).


Partendo da due dati generali e cioè che quasi tutti gli italiani che hanno trascorso un periodo di vacanze nel 2004 lo hanno fatto nel nostro paese e che i 2/3 di essi è stato al mare, emerge che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini ha trascorso con soddisfazione le vacanze nei mari della nostra penisola. Chi non è rimasto entro i confini, il rimanente 18% si è spinto soprattutto in altri Paesi europei (14%), tra cui in particolare la Spagna, la Francia e la Grecia (fra il 3 e il 4%).


“Dalla ricerca da noi effettuata – ha sottolineato Nicola Piepoli presentando i risultati della ricerca a Carrara nell’ambito di Balnearia – emerge una generale soddisfazione per le offerte turistiche italiane, che molto spesso risultano superiori alle attese, con punte massime sul Mar Tirreno ed Adriatico: mari puliti, belle spiagge e stabilimenti balneari ben attrezzati, nonché ottime strutture ricettive, sia come alberghi e pensioni che come residence, case in affitto o altre sistemazioni analoghe.

Gli insoddisfatti sono minoranze trascurabili, anche se è elevato il dato (21%, con una punta del 29% per il mare Adriatico) di chi ha avuto da ridire sulla pulizia e sul livello di inquinamento del mare”.
Le classiche vacanze al mare rappresentano quasi il 70% del totale “mercato vacanze estive”, seguite dalle vacanze in montagna con un altro 13% e da quelle in città d’arte italiane o europee, con una percentuale tutt’altro che trascurabile pari all’8%.
Fra chi non ha trascorso vacanze estive al mare nell’ultimo anno, in quasi un terzo dei casi sono state trascorse vacanze al mare almeno 1 volta nei 2 anni precedenti.


Complessivamente, dunque, circa il 40% degli Italiani dai 18 ai 74 anni di età ha trascorso almeno una vacanza estiva al mare nel corso degli ultimi 3 anni. E’ da qui che si può partire per approfondire il livello di soddisfazione degli italiani sulle vacanze trascorse al mare.
Mar Tirreno e Mar Adriatico sono i grandi dominatori delle vacanze estive degli Italiani, coprendo oltre il 50% del mercato. Seguono il Mar di Sardegna e il Mediterraneo della Sicilia. In coda il Mar Ionio e il Mar Ligure, con una percentuale molto vicina di “vacanzieri”.

Convenienza (compresa la presenza di pacchetti “tutto compreso”) e amore dei viaggi sono le due molle motivazionali principali che spingono verso vacanze al mare all’estero e non la bellezza dei paesaggi e del mare, su cui i mari italiani hanno ben pochi concorrenti.
Importante praticamente per tutti gli intervistati è risultata essere la pulizia e il basso livello di inquinamento del mare che sono soddisfacenti nel 79% dei casi, lasciando però una grossa fetta di insoddisfatti che non è da trascurare.


Tra i mari italiani la soddisfazione più alta in assoluto si registra per il Mar Tirreno (82,5%) che addirittura si rivela qualitativamente superiore alle attese, e per i mari della Sardegna e della Sicilia (83%), mentre per l’Adriatico si scende ad appena un 71%.
Più di un italiano su due che ha trascorso una vacanza al mare, lo ha fatto in una casa propria, in affitto o di amici/parenti, contro un’importante fascia, vicina al 30%, che invece ha utilizzato le classiche strutture turistiche come alberghi e pensioni.

Campeggi e villaggi turistici si collocano intorno all’8%. La tendenza a utilizzare case proprie o in affitto prevale in Liguria, nel Mar Ionio e nelle Isole, mentre quella ad usare alberghi e pensioni ha punte massime nell’Adriatico, oltre che ovviamente fuori Italia. Il Tirreno, da questo punto di vista tende a collocarsi nella media.
Molto elevata in genere la soddisfazione nei confronti delle strutture ricettive: il gap tra importanza e soddisfazione è praticamente ridotto a zero, con punte massime di soddisfazione sul Mar Tirreno ed Adriatico.


Cinque sono gli elementi che compongono il mix di successo delle strutture ricettive: la bellezza dei luoghi, l’ospitalità e cortesia, la piacevolezza dei locali, la convenienza e la tavola. I casi di insoddisfazione sono così pochi (34) da non essere statisticamente significativi.
Nella metà dei casi (47%) sono state utilizzate le spiagge libere, mentre il 43% degli utenti ha usufruito delle spiagge attrezzate o di stabilimenti balneari. Le differenze tra le località sono molto forti: l’Adriatico e, più marginalmente, il Ligure sono i mari con maggior utilizzo degli stabilimenti balneari, mentre su Ionio e mari di Sicilia e Sardegna predominano di gran lunga le spiagge libere.
Alto è il livello di soddisfazione anche delle spiagge: siamo intorno all’86% dei soddisfatti, anche se rispetto alle aspettative la realtà a volte è un po’ deludente.


Alta la soddisfazione in genere, anche se con una punta massima per il Tirreno (90%) e minima per il Ligure (74%). Nella maggioranza delle situazioni la soddisfazione è dovuta alla pulizia dell’acqua del mare, e ciò è molto confortante in una tendenza che fino a qualche anno fa appariva di degrado progressivo. Segue la bellezza dei posti, la piacevolezza della sabbia e la poca folla, mentre servizi e attrezzature giocano ancora un ruolo più limitato. Gli insoddisfatti, che peraltro sono un’assoluta minoranza (appena 87 casi, pari al 13% dei “vacanzieri”) lo sono sostanzialmente per due motivi: la poca pulizia e trascuratezza sia del mare che della spiaggia e l’eccesso di folla.

E’importante sottolineare che i costi degli stabilimenti balneari non vengono particolarmente additati.
Per quanto riguarda le occasioni di svago il mercato appare diversificato: solo il 62% le considera importanti, ma nello stesso tempo c’è un 24% che non è soddisfatto dell’offerta attuale. Anche qui si registrano differenze molto rilevanti: il cliente del Mar Ligure è il meno soddisfatto in assoluto dell’entertaiment, ma anche quello che ha meno aspettative (e dunque semmai da analizzare con una logica di segmentazione), mentre è del tutto atipico il Mar Adriatico, su cui la soddisfazione è superiore alle aspettative (in un certo senso si potrebbe parlare di eccesso di offerta).
I non soddisfatti, che nel caso del “divertimento” non sono pochi, si lamentano soprattutto della scarsa varietà delle offerte (31%), con una punta del 49% tra i giovani dai 18 ai 24 anni.
La ricerca dell’Istituto Piepoli ha evidenziato anche le tendenze per l’estate 2005.

In questo momento un italiano su due è già sicuro che trascorrerà un periodo di vacanze estive di almeno una settimana (con una punta del 59% tra i giovani) contro un 37% che invece pensa che non ne trascorrerà alcuna e un altro 16% che ancora non lo sa. Escludendo la fascia degli indecisi, la stragrande maggioranza di chi pensa di trascorrere una vacanza estiva di almeno una settimana ha in mente il mare, esattamente come nel 2004.
Anche nel 2005 Mar Tirreno e Mar Adriatico saranno le mete più scelte dagli Italiani per le vacanze estive, anche se sembrerebbe in crescita la scelta del Mar di Sardegna e della Sicilia.

Stabile o in lieve diminuzione la scelta di mari “stranieri”.

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