Alta Velocità: allarme ARPAT su Castello e Rifredi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2004 22:55
Alta Velocità: allarme ARPAT su Castello e Rifredi

Allarme ARPAT su Castello e Rifredi alla vigilia della terza conferenza di servizi sull’Alta Velocità che si aprirà il 30 settembre. Sul tavolo, un progetto a riguardo del quale l’Agenzia regionale ARPAT ha scritto: “E’ prevista la deroga alla disposizione, contenuta nell’Accordo Procedimentale del 1999, che prevedeva il trasporto dei materiali di risulta esclusivamente tramite ferrovia. Il trasporto su gomma del complesso dei materiali necessari alla realizzazione dell’opera comporterà certamente un aggravamento delle già precarie condizioni del traffico e di qualità dell’aria nella zona di Castello-Rifredi, soprattutto in riferimento al conferimento dei materiali di risulta verso la miniera di Santa Barbara.

Si ritiene auspicabile ricorrere, almeno per questi ultimi materiali, comunque al trasporto su ferro, cosa che del resto è già prevista nella realizzazione del passante”.
Nella sua risposta a un’interpellanza del consigliere comunale Giovanni Varrasi, il vice sindaco Giuseppe Matulli fornisce dati e cifre che attestano la gravità della posizione delle Amministrazioni comunali che dal ’99 a oggi hanno gestito il rapporto col progetto Alta Velocità per il nodo ferroviario di Firenze.


Contraddizioni e incongruenze fra gli elaborati di progetto approvati emergono solo adesso: l’autorità pubblica locale risulta essere stata spettatrice passiva di procedure nelle quali ha giocato un ruolo rilevante, come membro di Conferenze di servizi che hanno assunto decisioni strategiche le cui conseguenze coinvolgono per anni le vite di decine di migliaia di cittadini. Già nel ’99 non c’è chiarezza sulle modalità di trasporto, né sulle quantità (comunque ingenti) dei viaggi di mezzi pesanti necessari a movimentare i materiali.

Impressiona ancor più che, nel rispondere all’interpellanza, il vice sindaco registri senza commenti il fatto che l’Amministrazione Domenici ha sottoscritto a dicembre 2003 un accordo integrativo che ribalta l’impianto dell’Accordo Procedimentale sottoscritto nel ’99, derogando alle garanzie fissate per il trasporto su ferro dei materiali per l’Alta Velocità e autorizzando il trasporto su gomma di tutto ciò che verrà movimentato in entrata e in uscita dai cantieri per l’imbocco Nord del doppio tunnel e per l’opera di scavalco ferroviario tra Rifredi e Castello.

A dispetto del severo allarme lanciato dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT). A dispetto delle prescrizioni fornite dal più elevato organo tecnico competente dell’Amministrazione, la Direzione Urbanistica. A dispetto delle volontà del Consiglio comunale, che aveva fatto proprie quelle prescrizioni allegandole quale parte integrante e sostanziale alla delibera n. 865 del 20.10.’03.
In ogni caso, fa notare Idra nelle osservazioni trasmesse ieri ai consiglieri comunali, “la risposta del vice sindaco Matulli all’interpellanza del consigliere Varrasi non sembra soddisfare in alcun modo le esigenze poste dall’interpellanza”.

Non risultano spiegati infatti i motivi che hanno portato l’Amministrazione a rivedere le proprie decisioni e a sottoscrivere un nuovo accordo sul progetto di sottoattraversamento A.V. di Firenze, né viene prospettato un percorso perché l’intera materia venga ridiscussa e sottoposta al vaglio del Consiglio comunale. Come dire: converrebbe che l’intero Consiglio comunale rivendicasse adesso, sulla scorta delle osservazioni trasmesse da Idra, un riscontro adeguato all’interpellanza formulata dal consigliere Varrasi.
Inoltre, dopo aver espresso la convinzione che molte altre realtà della società civile fiorentina potrebbero recare alla formazione delle decisioni un contributo utile, l’associazione ecologista indipendente chiede agli eletti “di farsi interpreti, presso la Giunta, della sua istanza di indirizzare un proprio contributo scritto ai lavori della Conferenza di servizi”.

E aggiunge un appello a beneficio dei Comuni del Valdarno, ingiustamente esclusi dal tavolo delle decisioni, nonostante siano un’importante parte in causa nell’onerosa vicenda della movimentazione di decine e decine di migliaia di mezzi pesanti: i consiglieri comunali di Firenze invitino il sindaco a “farsi interprete, presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, titolare della convocazione della Conferenza di servizi, dell’esigenza che ad essa siano invitati ad intervenire anche i sindaci dei Comuni che vedranno transitare nel loro territorio la teoria di mezzi pesanti con destinazione Santa Barbara, e i sindaci dei Comuni sul cui territorio insiste la miniera stessa di Santa Barbara”.

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