Novità per il lavoro e il collocamento in Toscana
Obbligo formativo: via alla sperimentazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2003 08:27
Novità per il lavoro e il collocamento in Toscana<BR>Obbligo formativo: via alla sperimentazione

La III e la V Commissione regionali in seduta congiunta hanno licenziato a maggioranza una proposta di legge, che apporta alcune modifiche al testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, formazione professionale e lavoro. La necessità delle modifiche nasce dal trasferimento alla Regioni e alla Province di funzioni in materia di politica del lavoro e del collocamento. Alle Regioni spetta in particolare la revisione e razionalizzazione delle procedure di collocamento e decidere procedure del collocamento uniformi in materia di accertamento dello stato di disoccupazione.

Con la nuova proposta di legge vengono introdotti dei criteri generali, mentre successivamente un regolamento della Giunta interverrà a normare la materia nel dettaglio. In pratica si prevede che nelle pubbliche amministrazioni le assunzioni per alcune categorie di personale possano avvenire tramite selezioni organizzate dallo stesso ente, oltre che facendo richiesta di avviamento a selezione ai servizi per l’impiego territorialmente competenti. Inoltre verrà messa in cantiere una revisione delle liste di disoccupazione ogni sei mesi.

Il provvedimento, che è stato approvato con l’astensione delle minoranze, approderà adesso in Consiglio regionale per il voto finale.

Dal settembre prossimo prenderà il via anche in Toscana una sperimentazione per l’offerta formativa professionale ai ragazzi di quattordici anni che terminano la scuola dell’obbligo. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi, che ha tenuto davanti alla III e alla V Commissione, riunite in seduta congiunta, una comunicazione sullo schema di accordo quadro per la realizzazione di un’offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professionale.

Lo schema di accordo, stipulato tra il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro, le Regioni e gli enti locali, funzionerà nelle more dell’emanazione dei decreti legislativi previsti dalla legge 53 del 2003. La riforma Moratti infatti, ha lasciato momentaneamente scoperto il settore dell’obbligo formativo. Per questo si prevede l’attivazione in via sperimentale di percorsi di istruzione e formazione professionale, rivolti alle ragazze e ai ragazi che, concluso il primo ciclo di studi, manifestino la volontà di accedervi, caratterizzati da curricoli formativi che innalzino le competenze di base e la conoscenza del mondo del lavoro.

I nuovi percorsi dovranno avere durata almeno triennale, contenere discipline ed attività attinenti sia alla formazione culturale generale sia alle aree professionali interessate, consentire il conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo. Con l’accordo, il governo si impegna a garantire per la sua quota parte la piena copertura finanziaria anche per i successivi due anni della sperimentazione. Adesso, ha spiegato Benesperi, il prossimo passo sarà quello di arrivare a un protocollo d’intesa di livello regionale, per partire in autunno.

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