Mugello: le gallerie dell’Alta velocità ferroviaria hanno drenato 45 milioni di metri cubi di acqua di sorgente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2002 16:40
Mugello: le gallerie dell’Alta velocità ferroviaria hanno drenato 45 milioni di metri cubi di acqua di sorgente

"Gentile Presidente - scrive il portavoce dell’associazione di volontariato ambientale fiorentina Idra, Girolamo Dell’Olio, in una lettera indirizzata oggi al capo dello Stato - registriamo la Sua apprensione per le gravi conseguenze che le popolazioni e le economie del Sud e delle isole stanno subendo per effetto dell’emergenza idrica in atto. Vorremmo tornare a segnalarLe tuttavia anche gli effetti di un’altra emergenza idrogeologica, in corso ormai da quattro anni nella provincia di Firenze, con responsabilità questa volta tutte umane: lo svuotamento sistematico della falda dell’Appennino fra Firenze e Bologna che i lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità secondo il modello TAV stanno producendo, determinando il prosciugamento dei pozzi, delle sorgenti e dei corsi d’acqua nella vallata del Mugello e nell’Alto Mugello, e sul Monte Morello, che domina la città di Firenze".
Idra riporta al Presidente "le cifre, spaventose, di questo vero e proprio attentato alla risorsa strategica del Terzo Millennio, l’acqua", fornite ieri dal prof.

Giuliano Rodolfi, presidente dell’Osservatorio Ambientale sui lavori TAV istituito dalla Comunità Montana del Mugello: dalle prime intercettazioni a oggi i cantieri dell’Alta Velocità hanno drenato 45 milioni di metri cubi di acqua. "Non si tratta di acqua qualsiasi, peraltro: si tratta di acqua di sorgente!", commenta l’associazione. "Non possiamo non stabilire istintivamente un parallelo fra questo oggettivo crimine ambientale e la desertificazione che acquista ogni giorno terreno nel nostro Sud e nelle Isole.

Le cifre globali del disavanzo d’acqua portano forse qualche zero in meno, qui da noi. Ma le responsabilità umane e istituzionali in gioco nell’approvazione di questi progetti, che ormai tutte le autorità tecniche (a partire da quelle del Ministero dell’Ambiente) definiscono inadeguati, l’attuazione pervicace di tali progetti e la carenza conclamata delle attività di controllo pubblico, ci fanno ritenere questo disastro ‘locale’ ancor meno accettabile".
"Le chiediamo pertanto – conclude il portavoce di Idra - di assicurare urgentemente, come già per il Sud e per le Isole, un intervento di garanzia a tutela della conservazione di quanto resta del patrimonio naturale dell’Appennino fra Firenze e Bologna, della vallata del Mugello, del Monte Morello.

Un intervento che gioverebbe oltremodo all’erario, visto che quest’Opera devastante, avviata con la promessa di un sostanzioso apporto di finanziamento privato, ha visto in realtà ritirarsi dall’impresa ogni presunta partecipazione privata, e lievitare i costi da 1.100 a 4.200 milioni di euro, oggi totalmente pubblici".

Collegamenti
In evidenza