Vicchio: cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 8 ottobre 2024– Il Consiglio comunale di Vicchio nella seduta del 30 settembre ha approvato all'unanimità la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti: figura significativa della storia italiana dall'"alto rigore etico, il marcato impegno a difesa e promozione di libertà e giustizia, la severa opposizione al fascismo fino al sacrificio della propria vita", ricordata dal presidente della Repubblica quale "martire della democrazia" nella commemorazione del 100° anniversario dell'uccisione. L'atto dà seguito alla mozione congiunta dei Gruppi Obiettivo Comune e Vicchio Vive votata sempre all'unanimità nella seduta dell'11 settembre, a conclusione della cerimonia celebrativa dell'80° anniversario della Liberazione di Vicchio.

Nella motivazione si riconosce che "a cento anni dall'assassinio di Giacomo Matteotti e ad ottanta anni dalla Liberazione del nostro Comune e del Mugello, è importante riaffermare l'importanza della memoria storica, della democrazia, della lotta antifascista. Giacomo Matteotti rappresenta un simbolo indelebile della difesa della democrazia, dei valori repubblicani e della lotta contro l'oppressione e l'affermazione del dissenso di fronte all'emergere della dittatura, nonché un esempio riconosciuto di ineguagliabile coraggio e integrità morale.

La commemorazione di Giacomo Matteotti, nel centenario del suo tragico assassinio, significa riaffermare con forza i principi di libertà, giustizia e pluralismo che sono alla base della nostra Repubblica".La delibera è stata approvata subito dopo quella che revoca la cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini "essendo la sua persona e figura storica in contrasto con i valori della Costituzione Italiana e con quelli della comunità vicchiese e per quello che ha comportato la dittatura fascista in termine di soppressione delle libertà politiche, sociali, sindacali, civili, deportazione, guerre e distruzioni, odio razziale".

Nell’ambito del Dopofestival delle Associazioni Culturali Fiorentine, che si tiene con il contributo della Fondazione CR Firenze e del Cesvot e con Unicoop Firenze come sponsor tecnico, e nel centenario della morte di Giacomo Matteotti, giovedì 10 ottobre (ore 17)la sede Anmig di Firenze (via degli Alfani 39), ospiterà il convegno dal titolo “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del Novecento”.

Promosso su iniziativa del Comitato Fiorentino per il Risorgimento e in collaborazione con Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, il convegno presieduto da Alessandro Sardelli presidente dell’Anmig di Firenze, sarà introdotto e coordinato da Alessandra Campagnano del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

«Tema centrale – spiegano gli organizzatori - il periodo storico e politico degli anni ’20, che vide l’avvento dello squadrismo fascista a Firenze; come conferma il brutale assassinio di Spartaco Lavagnini, perpetrato il 27 febbraio 1921 da un gruppo di fascisti, che penetrarono nella sede della sezione fiorentina del Sindacato ferrovieri italiano e lo uccisero a revolverate. Tra l’altro Amerigo Dumini che capeggiò la banda che rapì e uccise Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 aveva mosso i primi passi da caporione fascista proprio a Firenze, dove nel 1920/21 organizzò i primi Fasci di combattimento e fondò il settimanale Sassaiola Fiorentina».

Sergio Casprini del Comitato Fiorentino per il Risorgimento nel suo intervento ricorderà quei momenti drammatici, mentre Zeffiro Ciuffoletti storico e presidente Isfe parlerà del difficile rapporto che ebbe Giacomo Matteotti nel contesto politico della sinistra italiana in quegli anni, in particolare con i socialisti massimalisti e i comunisti come si evince dall’epistolario tra Giacomo Matteotti e il riformista fiorentino Carlo Rosselli. Emilio Capannelli, archivista e vicepresidente dell’Anmig di Firenze, parlerà della svolta autoritaria di quegli anni in città, con riferimento ai documenti conservati nell’archivio storico dell’Anmig di Firenze.

Concluderà il convegno un intervento musicale rappresentativo del periodo storico trattato a cura dell’Orchestra dell’Accademia degli Assetati diretta dal Maestro Leonardo Pacini.