Versiliana, Salvini chiede il voto e avverte: "Siamo in mano a 30 renziani"

Redazione Nove da Firenze

Centinaia di spettatori nel Teatro della Versiliana, tutto esaurito per Matteo Salvini. Fuori, un nutrito gruppo di contestatori, circa un centinaio, con bandiere di varie sigle di associazioni e partiti, tenuto bene a distanza dalle forze dell'ordine. 

C'è stata tensione oggi a Marina di Pietrasanta per l'arrivo del ministro dell'Interno e leader della Lega, ma nessun disordine particolare. Intervistato da Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, Salvini ha detto che la sua priorità è andare ad elezioni: "Andremo nelle piazze italiane a chiedere pacificamente di andare al voto perché un altro governo non rappresenta la volontà popolare". "Fossimo in una democrazia normale  - ha proseguito - non ci sarebbe dubbio alcuno, se cade un governo la cosa migliore da fare è chiedere agli italiani chi deve governare per 5 anni. Il voto è la via maestra. La verità - ha proseguito - è che siamo in mano a una trentina di renziani, il futuro del popolo italiano è in mano a una trentina di senatori di un pezzo del Pd che sanno benissimo che se si va a votare non li vota neanche il loro babbo".

Non mancano stoccate ai grillini: "Ho letto che i 5 stelle si sono ritrovati nella villa di Grillo per dire che non sono credibile. Quelli sono pronti ad andare al governo con Renzi e Boschi domattina, e poi sono io quello inaffidabile...Il governo degli sconfitti Pd-M5s sarebbe una truffa degli italiani - ha sottolineato Salvini - se il premier Conte martedì mi stupisce vediamo. Se mi dice che applichiamo la flat tax domattina è esattamente quello che voglio fare io. Prima di dire sì o no ascoltiamo. Non mi stupirei - ha concluso il ministro - se nei prossimi giorni arrivasse una richiesta di processo. A quel punto conto su di voi".