Avvocatessa di 44 anni non si vaccina: perché noi sì?

Redazione Nove da Firenze

Tra le varie testimonianze di questa assurda situazione che si sta sviluppando sui vaccini in Toscana, merita risalto quella di Emmanuela Bertucci, legale, consulente Aduc:

"Tra i diversi errori nella campagna vaccinale ce n’è uno che griderebbe vendetta, ma speriamo sia solo riconosciuto e si proceda altrimenti: i vaccini somministrati con priorità per categoria e non età dei malati/morti, visto che l'età media dei morti per Covid è 81 anni e solo l'1% ha meno di 50 anni, e la morte non ha guardato in faccia le categorie.

Io sono avvocato, 44 anni, e avrei potuto vaccinarmi con priorità. Non sono no-vax. Anzi!! Ero imbarazzata e continuo ad esserlo, per gli altri avvocati e per la comunità. Tutti i miei colleghi, alcuni anche perplessi come me, non si sono tirati indietro… la salute è salute. “E poi – mi è stato anche detto – non è che la tua dose la danno ad un’ottantenne...”. La vita – hanno cercato di farmi capire - è “real” come la “politik”. E come per gli avvocati: i giudici, i giornalisti, i taxisti, i commercianti, gli insegnanti, le forze dell’ordine, i militari, etc.

Tutti con ottime ragioni ma “distratti” rispetto al numero “80”.La mia realtà, però, è altra. La serenità con me stessa, in un mondo di altri a cui appartengo e da cui la mia vita dipende. Attingo e dò. Interscambio. In questo caso posso dare di più, la mia vita è meno in pericolo.Dovevo prestarmi anche io? Una sola “categoria” aveva ed ha senso di priorità: il personale sanitario, tutto. Il resto è una drammatica “fakenews” che ognuno racconta a se stesso.Ecco perché ho deciso ché la mia serena scelta divenga testimonianza, strumento di lotta e di riflessione per chi oggi ha il potere di invertire questa tragedia, anche se la scia di morti che non avrebbero potuto esserci griderebbe vendetta.

Parlo e testimonio solo per costruire", conclude Bertucci.