Tredicesime: in Toscana solo il 7,5% rimarrà in tasca delle famiglie
Firenze, 17-12-2025- Nei mesi bui di fine autunno e dell'inverno, il caldo bagliore delle luci natalizie e delle candele tremolanti dovrebbe regalare una piacevole tregua. Motivo per cui molti commercianti cercano di attirare clienti con le loro campagne di marketing natalizio.
In questi giorni, come ogni anno, lavoratori dipendenti e pensionati stanno percependo le tredicesime, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a oltre 50,5 miliardi di euro. Si tratta di importi attesi, specialmente in questi anni in cui le famiglie sono sempre costrette a rinunce, anche in tema di regali e consumi natalizi. Le tredicesime rappresentano, quindi, una vera e propria boccata di ossigeno per i cittadini, anche se, a conti fatti, rimarrà ben poco in tasca. La maggior parte degli importi, infatti, sarà erosa dalle numerose scadenze di fine anno, nonché dal livello ancora sostenuto dei tassi, specialmente dei finanziamenti.
Secondo lo studio dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori solo il 7,5% del monte tredicesime rimarrà nelle tasche delle famiglie toscane per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi. Gran parte degli importi delle tredicesime è destinato, invece, ai rincari delle assicurazioni (la cui incidenza sulle tredicesime ammonta al 16,3%), nonché alle rate di mutui e prestiti, voce da sempre in testa alla classifica delle componenti che intaccano la gratifica natalizia, la cui incidenza quest’anno è pari al 29,1%. Altre voci con pesi importanti sono quelle relative alle tasse (12,75%), all’aumento dei prezzi, che si mantengono su livelli elevati (con un’incidenza del 6,25%), alle spese per la salute (no ticket), la cui incidenza scende leggermente al 2,8%.
"Di fronte a tale situazione, quello alle porte rischia di confermarsi un altro Natale freddo sul fronte dei consumi e dei regali, che peraltro molti hanno anticipato approfittando degli sconti del black friday. Una situazione di difficoltà delle famiglie a cui, in manovra, non si dà alcuna risposta. Sarebbe ora che il Governo adottasse provvedimenti concreti per sostenere il potere di acquisto e l’intero sistema economico -commenta Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana- In particolare, è urgente lo stanziamento di fondi per il contrasto alla povertà energetica e alla povertà alimentare, misure indispensabili per iniziare a colmare le disuguaglianze esistenti, che si fanno sempre più profonde, testimoniando l’inefficacia delle politiche sinora adottate".
Il Natale entra nel vivo anche in Toscana, dove la forte presenza di punti vendita attrae i cittadini in cerca degli ultimi doni da mettere sotto l’albero, tra oggi e la Vigilia: il 62% farà i suoi acquisti anche in un negozio, il 22% in un supermercato e il 17% in un mercato o mercatino di Natale. Abbigliamento, cosmetica e giocattoli restano i doni più ricercati, ma la Toscana è regina d’Italia per i regali legati a esperienze, a partire da viaggi e abbonamenti streaming. È il quadro che emerge dal consueto sondaggio Confesercenti IPSOS sui consumi dei cittadini italiani in occasione delle festività invernali.
Il ritorno nei negozi
L’approccio dei clienti è ormai sempre più multicanale, orientato all’utilizzo di un mix di forme di retail, dalle piattaforme eCommerce ai siti indipendenti, passando per grande distribuzione e negozi di prossimità, mercati e mercatini: in media ogni consumatore acquisterà in circa tre format differenti. L’ultima settimana prima del Natale, però, tende a premiare i negozi. A ridosso della scadenza, infatti, il canale fisico beneficia del vantaggio dell’immediatezza: si compra e si porta via, senza tempi e incertezze delle consegne.
Infatti, man mano che ci si avvicina a Natale cresce la quota di acquisti intercettata dai punti vendita offline: nel periodo del Black Friday (da mercoledì 26 novembre a martedì 2 dicembre) la quota di persone che hanno acquistato un regalo anche presso il canale fisico si è fermata al 32% circa. Nei sette giorni successivi (3-9 dicembre) è stata del 39%, mentre tra il 10 ed il 16 dicembre è salita al 47%. Tra questa settimana e l’inizio della prossima (16-24 dicembre), invece, è intenzionato ad acquistare anche in un negozio il 62% degli intervistati, il 22% in un supermercato ed il 17% in un mercato/mercatino.
La spesa
Dalle risposte degli intervistati emerge un budget mediano assegnato per i doni di poco meno di 250 euro. I regali. In media si faranno circa 8 regali a testa, anche se il 20% degli intervistati progetta di farne 3 o meno. E, contrariamente all’iconografia tradizionale, Babbo Natale è donna: 9 regali in media, contro i 7 degli uomini. La classifica dei doni più ricercati restituisce un Natale ancora molto “materiale” e tradizionale. In testa ci sono capi d’abbigliamento (44%) e cosmetica/profumi (41%): due categorie ampie, con prezzi scalabili e un buon equilibrio tra “regalo personale” e scelta relativamente semplice.
Subito dietro c’è giochi e giocattoli (33%), che restano un pilastro delle feste. Seguono accessori moda (26%) e libri (26%) e gioielli e bigiotteria (25%). Il regalo legato alla tavola è presente con un peso non marginale: i prodotti gastronomici sono al 23%, quelli da enoteca al 19%. Il 17% sceglierà invece calzature, mentre il 16% arredamento/articoli per la casa, mentre oggettistica, gadget e collezionismo si fermano al 15%. La tecnologia non domina ma è ben distribuita: il 14% comprerà tech sotto i 150 euro e una quota identica acquisterà tech sopra i 150 euro (14%), lo stesso livello di piccoli elettrodomestici e buoni spesa.
Le esperienze restano minoritarie: trattamenti benessere/bellezza (13%), biglietti per spettacoli/eventi (12%), abbonamenti streaming/TV (9%), viaggio o vacanza (7%) e corsi (2%).
Le differenze
Le donne cercano più spesso regali legati alla cura della persona e alla “dimensione personale” dell’acquisto: cosmetica e profumi (49% contro 32% degli uomini), accessori moda (31% contro 22%), giochi e giocattoli (36% contro 30%) e libri (28% contro 23%). Gli uomini, invece, si concentrano di più su tecnologia sotto i 150 euro (18% contro 9%), sopra i 150 euro (17% contro 10%), piccoli elettrodomestici (18% contro 11%), oltre a buoni spesa (16% contro 11%), sport (14% contro 9%) e streaming (10% contro 6%).
I giovani, invece, mostrano una propensione più alta per esperienze, intrattenimento e digitale (streaming 13% contro 6%, eventi 15% contro 10%, viaggi 9% contro 6%) e anche per la tecnologia (18% contro 12%, sia sotto che sopra i 150 euro). Tra i 35-65 pesano di più le categorie tradizionali e l’alimentare: cosmetica/profumi (44% contro 34%), prodotti gastronomici (24% contro 20%), enoteca (20% contro 17%), calzature (18% contro 14%) e buoni spesa (15% contro 11%).