TAV di Firenze: il tunnel è ancora una priorità?
Renato Mazzoncini, AD di Rfi ha rilasciato alcune dichiarazioni, riportate anche da Nove da Firenze, che hanno destato l'immediata replica dei comitati impegnati da anni sul fronte dell'Alta Velocità. “Il tunnel sotto Firenze si farà” ha assicurato l'amministratore, ma alcuni passaggi del discorso suscitano oggi dei dubbi da parte di chi ha presentato nel corso degli anni segnalazioni e alternative progettuali.I No Tav fiorentini commentano: "Mazzoncini parla di una indagine di mercato dalla quale risulterebbe che i viaggiatori preferiscono arrivare alla stazione di Santa Maria Novella piuttosto che nell'isolata stazione di viale Corsica, per cui è addirittura possibile “mettere in discussione” la realizzazione stessa del sottoattraversamento.
Nessuno dei politici pare aver notato la contraddizione di queste affermazioni. Problemi di comunicazione o dentro le Ferrovie non ci sono idee chiare?" Intanto i lavori ai Macelli vanno avanti. E le terre di scavo fanno ancora discutere. "Ancora si discute “se sono rifiuti oppure no”. Qualche tempo fa dalle notizie diramate sui media pareva che tutto fosse risolto. Al Ministero dell'Ambiente ancora non hanno nemmeno ricevuto il “piano di utilizzo” delle terre da parte delle Ferrovie" proseguono i No Tav.
Sul piano che prevede una maggiore capacità di trasporto per i binari esistenti i No Tav sottolineano "Si è finalmente deciso di “riorganizzare la tecnologia di superficie” per consentire il passaggio di molti più treni. Da dieci anni i gruppi che si oppongono alla realizzazione del Passante TAV propongono questo; sarà mica che avessero ragione? L'intervento costerebbe molto meno di quanto si è già speso nella voragine ai Macelli. Addirittura si dice che ogni binario del nodo di Firenze diventerà “promiscuo”, cioè potranno passare tutti i tipi di treni.
Questa affermazione smentisce un dogma che ha sciaguratamente giustificato il modello TAV italiano che invece prevede la separazione delle linee. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: al di fuori del collegamento tra le 5 principali città italiane il sistema ferroviario è un disastro. Questo progetto sbagliato è costato circa 100 miliardi di euro che i cittadini stanno pagando e pagheranno per altri 30 anni".Ed ancora "Mentre l'AD Mazzoncini pare smentire la politica dei trasporti che hanno tenuto fin qui le FS, nessuno ha il coraggio di dire fermiamoci con i lavori ai Macelli: se davvero è in corso un ripensamento sul Passante sotterraneo, perché si continuano a buttare soldi in quella voragine inutile? Possibile che nessuna istituzione abbia qualcosa da dire?".
Il Comitato chiede infine e nuovamente "che si abbandoni al più presto il progetto del Passante, e si interrompano immediatamente i lavori".