SOS Amazzonia, WWF: 'Mancano solo 15 anni alla perdita irreversibile'

Redazione Nove da Firenze

Siamo a un passo dal perdere il maggiore tesoro naturale del Pianeta. La foresta amazzonica è il bioma più prezioso presente sul nostro Pianeta: ospita il 10% della biodiversità terrestre, regola le precipitazioni dell’intero continente sudamericano e contribuisce a contrastare il cambiamento climatico globale.

I dati contenuti nel nuovo report WWF SOS Amazzonia svelano come purtroppo dal 1970 le pressioni causate dall’uomo su questo importante ecosistema siano aumentate esponenzialmente. Ad oggi ben il 17% della foresta amazzonica è stato perso. Nonostante i tassi di deforestazione si siano stabilizzati, si sta approcciando un pericoloso tipping point (ovvero a un punto di non ritorno) che ne comprometterebbe definitivamente la resilienza.

Un countdown lungo solo 15 anni

Se un ulteriore 5% di foresta amazzonica venisse distrutta, la foresta amazzonica perderebbe definitivamente la sua resistenza e resilienza venendo sostituita da un’arida savana. L’attraversamento di un punto di non ritorno provocherebbe effetti a cascata potenzialmente irreversibili, con un enorme impatto sul clima, accelerando il riscaldamento globale e le temperature estreme, riducendo le precipitazioni in tutto il Sudamerica e causando estinzioni di massa di specie, con ripercussioni sull’agricoltura, sulla produzione di energia idroelettrica e sulla salute e il benessere umano nella regione e a livello globale. Se le tendenze attuali continuassero, a questo punto di non ritorno mancherebbero solo 15 anni. Le condizioni per il tipping point sarebbero già state raggiunte su un terzo della foresta amazzonica.

L’emergenza nell’Amazzonia boliviana

La Bolivia è il Paese in cui la foresta amazzonica presenta i trend più preoccupanti. A differenza degli altri Paesi sudamericani, in questa nazione la deforestazione è raddoppiata rispetto a inizio XXI secolo. La foresta amazzonica boliviana si estende per 55 milioni di ettari, terza dopo Brasile e Perù. Seppur rappresenti solo l’8% dell’estensione totale, l’Amazzonia andina (ovvero peruviana e boliviana) è considerata tra le più affascinanti e ricche in termini ecologici e culturali. Tuttavia, dal 1990 il 34,7% della foresta amazzonica boliviana è stato perso a causa di deforestazione (19.4%, circa 8mln di ettari, due volte la Svizzera, di cui 5mln dopo il 2000) e degrado forestale (15.3%).

Tra le cause principali ci sono gli incendi boschivi. Un fenomeno purtroppo in aumento: circa 3,8 milioni di ettari vengono percorsi annualmente dalle fiamme in media, colpendo anche aree protette o territori indigeni. Nel 2024 la siccità è stata prolungata con precipitazioni ben sotto la media e venti più forti: condizioni perfette per incendi intensi e di rapida espansione. Sono stati oltre 6 milioni di ettari percorsi dalle fiamme per circa 250.000 roghi. Oltre a danni economici e biodiversità, ci sono state conseguenze anche per la salute umana (PM10 oltre valori consentiti del 815% in alcune città).

Il progetto del WWF

Il WWF Bolivia già da anni lavora sul territorio nazionale per cercare di salvare questa parte preziosa della foresta amazzonica, ma ha deciso di raddoppiare i propri sforzi per la tutela di questo straordinario bioma. Per questo ha dato avvio al Fondo Emergenza Incendi Amazzonia Bolivia che si prefigge la missione di rendere le comunità locali maggiormente preparate circa il tema degli incendi boschivi affinché possano prevenire una nuova emergenza nonché affrontarla nel caso questa dovesse manifestarsi, e ripristinare i danni di ciò che è andato perduto. Per il futuro della foresta amazzonica, e quindi anche il nostro, è infatti fondamentale identificare corrette politiche e strategie di salvaguardia, collaborando con gli attori che ci vivono quali le popolazioni indigene.

Come aiutare

Per contribuire al Progetto SOS AMAZZONIA, dal 5 al 25 maggio è possibile inviare un SMS solidale al n. 45584. Si potrà contribuire inviando 2 euro con sms da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, PosteMobile, FASTWEB, Coop Voce e Tiscali; 5 o 10 euro con chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny, oppure 5 euro da rete fissa Convergenze, PosteMobile.