Sicurezza e illuminazione a Firenze, la posizione di SPC

Redazione Nove da Firenze

“Una cosa funziona? Allora proviamo a rovinarla... Ci sembra che questa logica sia perseguita con dedizione da parte del nostro Sindaco. SILFI – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – è una partecipata che in questi anni si è confermata essere una realtà positiva per il Comune. Lavora bene e con ottimi risultati sul piano economico, ci è sempre stato detto e fatto vedere in Commissione. In queste settimane, ci ha fatto sapere la Giunta, è riuscita anche a far risparmiare diverse risorse al nostro ente, senza mettere in cassa integrazione nessuno. Quindi il servizio funziona e ha funzionato... Ma il Sindaco decide di lanciare l'allarme proprio colpendo l'illuminazione.

L'aggressione avvenuta in queste ore alle Cascine ha inoltre riportato il tema della sicurezza all'attenzione del dibattito pubblico. Se il “primo cittadino” in queste settimane aveva colto il tema degli assembramenti per rispolverare l'antica e pericolosa passione per il riconoscimento facciale attraverso le mille telecamere della città, ecco che non si rende conto di quanto sia grave suggerire di illuminare meno. Il senso di insicurezza è infatti decostruibile proprio con più luce, un antidoto alla paura.

E la politica di adeguamento tecnologico ed ecologico seguita da SILFI da oltre quindici anni rende sostenibile questo modello di sicurezza.“Paura” che invece emoziona le mani della Lega, sempre pronta, puntualmente, a scrivere del taser. Attendiamo i giubbotti antiproiettile, i fucili a pompa e la cancellata per fare delle Cascine la Central Park d'Italia...Ci sarebbe una città reale da governare, una discussione politica da sviluppare nel merito delle questioni – concludono Palagi e Bundu – e un livello diverso di ragionamenti da sviluppare.Insisteremo a proporlo, esprimendo nel frattempo la massima solidarietà per i lavoratori della Polizia Municipale rimasti feriti, a cui auguriamo anche di non ritrovarsi vittima delle improvvisate proposte che arrivano da chi specula sulla parola sicurezza, perché molto più facile che suggerire soluzioni per le sicurezze al plurale, per quelle sicurezze integrate che questa città ha ormai deciso di abbandonare”.