Scuola: in Toscana nuovi fondi per le paritarie

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la mozione, presentata dal vicepresidente Marco Stella (Forza Italia), che chiede alla Giunta regionale di attivarsi "presso il Governo centrale e nelle sedi opportune, per sbloccare i finanziamenti destinati alle scuole paritarie, tutelando così una parte importante del sistema nazionale di istruzione, formazione e didattica". Nel documento viene rilevato come "le scuole paritarie toscane vivono un rilevante calo delle iscrizioni, con una perdita di circa 3.000 allievi" e che "dieci istituti toscani chiuderanno a causa degli alti costi e del blocco dei finanziamenti". Nel testo si sottolinea il fatto che "i 500 milioni previsti dallo Stato destinati alle paritarie, di cui 21 milioni in Toscana, sono ancora bloccati e gli istituti toscani sopravvivono soltanto grazie a convenzioni con banche", e viene ricordato che "la legge 10 marzo 2000 n.

62 stabilisce la parità giuridica tra scuole paritarie e scuole statali, sancendone la medesima funzione pubblica a beneficio del sistema scolastico nazionale".

Confermate dalla Città Metropolitana, per il 2016, le tariffe di concessione delle palestre scolastiche di proprietà della Metrocittà in orario extrascolastico. Approvata a riguardo, con i voti del Consiglio metropolitano, la delibera presentata dal consigliere delegato Emiliano Fossi. Le tariffe orarie sono di euro 10,30 per la categoria A; di 8,30 per la B e di 5,50 per la C. Esse determinano per l'annualità 2016 un tasso di copertura totale pari al 43,84 per cento nel rapporto tra costi di gestione per la Metrocittà e incassi derivanti dalle convenzioni.

Centomila euro di premi per i poli tecnici professionali più virtuosi e che registreranno i migliori risultati. La giunta regionale ha confermato lo stanziamento, che è comunque solo una parte delle risorse destinate a queste 'reti' formalizzate di scuole, soggetti pubblici e chi fa formazione in genere, che in Toscana già contano venticinque esperienze declinate su cinque temi e specializzazioni, con un esempio almeno in ciascuna delle dieci province. Nel settennato dal 2014 al 2020 la Regione ha deciso di destinare oltre 6 milioni e 100 mila euro di fondi europei ai poli tecnici professionali. I centomila euro deliberati dalla giunta adesso sono mirati in particolare a migliorare il 'governo' di queste reti, attraverso l'introduzione di figure che curino le relazioni tra i vari soggetti e ne promuova una ancor maggiore integrazione. La delibera è stata presentata dall'assessore a istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco.

C'è la filiera dell'agribusiness e quella della carta, la filiera del marmo, quella della meccanica e energia e quella di turismo e cultura. La giunta regionale, su proposta dell'assessore a istruzione formazione e lavoro, Cristina Grieco, ha approvato gli elementi essenziali per gli avvisi pubblici che riguarderanno percorsi formativi strategici e di istruzione e formazione tecnica superiore, ovvero percorsi successivi alla scuola superiore ma non universitari. Per il settennato 2014-2020 sono stati stanziati complessivamente 26 milioni e 313 mila euro tra risorse europee Fse e confinanziamento regionale e statale: la parte più grossa, 21 milioni e 603 mila euro, per i percorsi formativi strategici. "L'obiettivo - spiega l'assessore - è concentrare le risorse su progetti capaci davvero di generare occupazione, tenendo conto delle specificità dei territori e dei singoli settori, partendo dall'analisi delle figure professionali più richieste". Gli avvisi per la presentazione dei progetti formativi strategici integrati saranno pubblicati nelle prossime settimane, e i progetti in cerca di finanziamenti dovranno essere presentati e attuati da un'associazione temporanea di imprese o di scopo.

Questa dovrà essere composta obbligatoriamente da almeno un organismo formativo accreditato (o da accreditare prima dell'avvio delle attività), e da una o più imprese che operano in Toscana o altri soggetti espressione di categorie economiche o del lavoro libero-professionale. Se nel partenariato ci saranno anche istituti di istruzione superiore, università o fondazioni di istituti tecnici superiori, la valutazione sarà ancora più positiva. Gli interventi si inseriscono all'interno del progetto regionale "Giovanisì" che ha preso le mosse sei anni fa.