Scomparso Ennio Bazzichi superstite della strage di S.Anna di Stazzema

Redazione Nove da Firenze

Scampò alla furia nazi-fascisa a tre anni per una dinamica fortuita: perché nella borgata di case dove si trovava non ci furono vittime, anche se furono incendiate le abitazioni. In seguito, da adulto, dopo essere stato nominato Cavaliere della Repubblica, è stato anche insignito commendatore dello stato della Città del Vaticano.

STAZZEMA. Nel giro di quattro giorni, da domenica 14 settembre ad oggi giovedì 18, diventano due le perdite per l’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema. Dopo Mario Ulivi, questa mattina è scomparso anche Ennio Bazzichi, che scampò alla strage di Sant’Anna di Stazzema soltanto perché nella borgata di case dove viveva, in località Sennari, non ci furono vittime. Non si è mai dimenticato di Sant'Anna ed è stato uno dei sette fondatori dell'Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema.

«Siamo addolorati - commenta il sindaco del Comune di Stazzema, Maurizio Verona - per la perdita di un altro testimone vivente dei fatti accaduti il 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema. Il Parco nazionale della Pace assolve il suo compito egregiamente, narrando con il suo Museo storico della Resistenza la storia di questo borgo e divulgando alle nuove generazioni e a migliaia di studenti in visita ogni anno qui i valori della pace, della libertà e della democrazia. Tuttavia così perdiamo i pilastri viventi della memoria di questo luogo martire, coloro che hanno dedicato la loro vita per testimoniare, soprattutto dopo l’oblio durato decenni, cosa avvenne in questo paesino e cosa furono capaci di fare le Ss a dei civili innocenti, donne bambini e anziani».

La famiglia di Enio Mancini era molto povera. Il 12 agosto del ’44 sia lui che aveva tre anni che i suoi cari furono risparmiati dai nazifascisti: infatti si trovavano in un borgo, a Sennari, dove non ci furono vittime. Però rimasero senza abitazione perché anche lì vennero incendiate. In seguito, sempre da piccolo, si trasferì nel borgo accanto, a Case di Berna. A sei anni fu mandato in collegio, a Focette, a undici anni entrò nel convento dei padri carmelitani a Firenze, poi a Lugo di Romagna e infine di nuovo a Firenze dove si diplomò in terza media.

Da giovane fece tante esperienze nel mondo del lavoro, ad iniziare dalle cave delle Pisciarotte, poi come minatore alla Edem a Valdicastello, lavorò per le autostrade come magazziniere e poi come capo-cantiere sulla via Cassia. Successivamente frequentò la scuola come assistente edile, lavorò un po’ in quel settore anche in Sicilia a Porto Empedocle, poi come carpentiere sia per una ditta locale che in Francia in un cantiere alla cattedrale di Strasburgo, e in Germania. Quando tornò in Versilia si dedicò all’edilizia aprendo per conto suo una ditta nel 1964.

Fu nominato dopo anni di esperienze e successi lavorativi come Cavaliere della Repubblica e anche insignito di Commendatore dello Stato Città del Vaticano.

«Non abbiamo ancora smesso di piangere Mario - commentano dall’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema - che già un altro bambino del 12 agosto ci lascia. Stamattina ha chiuso gli occhi al mondo Ennio Bazzichi. Uno dei sette soci fondatori della nostra associazione. Da sempre convinto che la memoria fosse intrinsecamente legata alla vita del paese dove, per anni, ha speso competenze ed energia».

Da parte del Comune di Stazzema e del personale del Museo storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema vanno le condoglianze ai figli Gloria a Andrea. Domani, venerdì alle ore 15,00, ci sarà il saluto funebre nella chiesa di Vaiana e poi la tumulazione nella tomba di famiglia a Sant'Anna di Stazzema.