Prove di vendemmia: la Versilia la prima a partire in Toscana

Redazione Nove da Firenze

Prove di vendemmia in Toscana dove la raccolta tra i filari di Pinot Nero e Chardonnay destinate alle bollicine Made in Tuscany è appena partita. Le altalene climatiche degli ultimi mesi non influenzeranno la vicina annata vinicola con le uve che si presentano, alla vista, belle ed in salute. Anche dal punto di vista della quantità le previsioni sono incoraggianti con la produzione che dovrebbe essere in linea con la media degli ultimi anni (circa 2,2 milioni di ettolitri). A fornire una prima proiezione è Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti, in occasione dell’avvio della vendemmia con la raccolta dei primi grappoli di Pinot nero e chardonnay per gli spumanti nell’azienda Il Segreto di Massarosa.

“Il momento più critico di questa stagione sono state le temperature bollenti di fine giugno ed inizio luglio: una settimana in più a quelle temperature avrebbe compromesso un anno di lavoro e la prossima annata. In questa fase temiamo le grandinate che, come successo nel Chianti e nell’area della Vernaccia, possono essere devastanti nell’immediato, portando ad un azzeramento del raccolto e per le prossime annate visto che servono anni alle viti per riprendersi dopo un evento di questo tipo.

Non prevediamo una vendemmia anticipata come si era ipotizzato alcune settimane fa. Cruciali saranno le prossime settimane per definire esattamente qualità e quantità di questa vendemmia nella nostra regione. – spiega Letizia Cesani, Presidente di Coldiretti Toscana – Le uve si presentano sanissime e di grande qualità: elementi che ci portano a pensare che saranno in grado di darci dei vini che potranno invecchiare a lungo.

Le escursioni termiche di queste ultime settimane garantiranno alla prossima annata dei buoni profumi ed una buona struttura. La qualità sarà ancora di più la chiave su cui puntare per consolidare la presenza dei nostri vini sui mercati internazionali e intercettarne di nuovi anche alla luce dei recenti scenari nazionali dove i dazi sulle importazioni negli Stati Uniti rischiano di avere un impatto molto negativo sul nostro agroalimentare. L’auspicio è che il vino, il prodotto più esportato negli Stati Uniti, sia escluso o che, in alternativa, sia beneficiario di misure di compensazione o aiuti per trovare nuovi sbocchi commerciali”.

Partite con le uve da spumanti Pinot e Chardonnay – precisa Vigneto Toscana – le operazioni di raccolta di estenderanno ad agosto alle varietà Ciliegiolo, Merlot e Vermentino, per proseguire a settembre ed ottobre con il Sangiovese e Cabernet sauvignon, vitigni cardine della produzione vinicola toscana, in particolare per vini come il Chianti Classico e il Brunello di Montalcino.

Ma l’inizio della vendemmia cade anche in un momento delicato per il settore, con i dazi Usa che vanno a colpire il principale mercato di riferimento in valore per le cantine toscane, mentre proseguono i tentativi di ingiustificata demonizzazione di un prodotto che rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea e i cui benefici legati a un consumo consapevole sono stati ampiamente provati. Il vino è un settore importante per il Made in Tuscany a tavola nel mondo. Una icona interplanetaria a cui contribuiscono 16 mila azienda che coltivano 60 mila ettari a vite di cui il 32% con metodo biologico; 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che generano un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro ed altrettanti di esportazioni con il 74% delle bottiglie vendute nei paesi extra Ue.

Anche in Maremma Toscana è tutto pronto per l’inizio della vendemmia, che si preannuncia come una delle più promettenti degli ultimi anni. Le uve stanno maturando in modo regolare e ottimale, grazie a condizioni climatiche ideali e all’assenza di episodi di stress termico o idrico.

Il tempo asciutto e lo scarto termico costante degli ultimi giorni stanno contribuendo a creare un quadro perfetto per una vendemmia di grande qualità. Al momento non si registrano allarmi meteorologici: il caldo potrebbe fare ritorno a metà agosto, ma senza picchi preoccupanti.

Particolarmente positiva l’evoluzione della sintesi aromatica, che lascia prevedere una produzione di Vermentini di altissima qualità, se le condizioni climatiche rimarranno favorevoli. Lo stato sanitario delle uve resta ottimale su tutto il territorio.

I tempi della vendemmia risultano perfettamente in linea con quelli del 2024: la raccolta prenderà il via nella settimana che precede Ferragosto, a partire dalle varietà più precoci come Chardonnay, Viognier e successivamente Merlot e, ovviamente, a quelle destinate alle basi spumante e ai rosati.

Sul fronte quantitativo si prevede una produzione abbondante, con l’eccezione di alcune varietà più sensibili alla peronospora, che durante il piovoso mese di maggio hanno subito attacchi anche consistenti.

Secondo gli ultimi dati AVITO, la denominazione conferma un trend positivo con un +4% di imbottigliato nei primi sette mesi del 2025. Un risultato di nuovo in controtendenza rispetto al dato regionale, che da inizio anno segna un leggero calo del 3%. Un segnale incoraggiante per il territorio, che continua a crescere sia in termini di riconoscibilità che di fiducia seppur in un momento complicatissimo per il mercato. In merito alla delicata situazione legata ai dazi USA, il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei, ne ribadisce la gravità: "Se davvero i dazi dovessero restare al 15%, sarebbe un grave problema per il nostro comparto e rappresenterebbe un fallimento totale dei negoziati politici.

L’Italia ne uscirebbe molto male. Fortunatamente, per i vini a denominazione come DOC e IGP, il negoziato è ancora aperto e ci auguriamo che porti a risultati migliori. È fondamentale che questa situazione di incertezza si risolva al più presto: il mercato ha bisogno di stabilità per poter programmare e crescere.”