Programma di governo regionale, primo sì
Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di risoluzione con la quale i gruppi della maggioranza (Pd, Casa riformista, Avs e M5s) danno il via libera al programma di governo sottoposto al gradimento dell’Aula dal presidente della Giunta, Eugenio Giani. Sulla Pdris hanno invece espresso voto contrario i consiglieri di FdI, FI e Lega. Respinti, invece, nove ordini del giorno presentati dai gruppi di opposizione, che in fase di discussione ne ha ritirato uno.
A illustrare all’Aula, annunciando anche il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, la Pdris poi approvata è stato il capogruppo del Partito democratico Simone Bezzini che ha spiegato come il programma presentato dal presidente della Giunta Eugenio Giani “traduca in un atto formale l’impostazione politica e programmatica a cui i toscani hanno assegnato la maggioranza dei voti. La priorità sarà quella di cercare di dare risposte ai bisogni espressi dalla società toscana.
Noi dovremo avere la capacità di rispondere loro, declinando visioni innovative. Il programma di mandato risponde alla grande sfida di dove vogliamo collocare la Toscana in Italia, in Europa e nel mondo. Con la logica capacità di proporre una visione all’altezza delle grandi sfide che ci aspettano, condizionati dall’impatto delle guerre, dai sommovimenti nello scenario internazionale, come la questione dei dazi, per noi particolarmente penalizzante, ma anche da trend demografici che fanno tremare i polsi.
E per grandi sfide servono grandi obiettivi”. “Sviluppo e giustizia sociale - ha proseguito il presidente del gruppo del Partito democratico - vanno coniugati e hanno radici profonde in Toscana. Sono sicuro che la coalizione li arricchirà e farà bene alla Toscane e alla sua azione di governo. Sviluppo sostenibile, giustizia sociale e contrasto a tutte le forme di disuguaglianza sono sfide da vincere, ma servono risposte all’altezza in tanti campi, dalla cultura all’economia, dal sociale alle infrastrutture fino alla programmazione degli investimenti”.
“Saremo rispettosi – ha concluso Simone Bezzini - ma non subalterni rispetto alle istituzioni a tutti i livelli. E ci aspettano grandi battaglie come quella di dare un futuro alla sanità pubblica. Il programma di mandato ha un filo conduttore, quello di far sì che la regione Toscana sia un soggetto che punta a tenere vivi i valori che sono scolpiti nel nostro Statuto e nella nostra Carta costituzionale”.
Intervenendo per dichiarazione di voto sull’atto, il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ha sottolineato l’assenza del presidente Giani e ha parlato di “metodo e merito che non ci piacciono. Un atteggiamento, quello dell’assenza di confronto, che presagisce un aumento dei momenti di scontro istituzionale”. Capecchi ha poi ringraziato, per il contributo dato al dibattito, sia i colleghi di partito e che quelli della minoranza perché hanno rappresentato ogni territorio della Toscana.
“Rivendichiamo - ha aggiunto - la dignità di un dibattito di un certo livello, almeno nelle occasioni generali e più importanti. Siamo dispiaciuti soprattutto dal silenzio su argomenti sollevati legittimamente nei nostri atti di indirizzo. Un no tecnico, quello espresso dalla maggioranza, che lascia presagire per il futuro comportamenti analoghi. Per noi, invece, si tratta di argomenti condivisibili e sui quali torneremo. Gli unici interventi della maggioranza, invece di tracciare una linea comune, hanno sottolineato più le differenze tra le loro varie anime.
Differenze che sono emerse evidenti sul potenziamento dell’aeroporto di Peretola, sulla gestione dei rifiuti e sul piano faunistico-venatorio”. “Alla Toscana – ha spiegato - farebbe bene una pubblica amministrazione che, forte di un consenso elettorale ampio, prenda impegni precisi di programmazione. La cultura dell’emergenza che il presidente Giani ha instillato all’interno degli uffici nei rapporti con gli Enti locali è invece quella del contatto diretto e dell’ultimo con cui si parla.
Serve invece una gestione corretta della spesa pubblica, spendendo i soldi dei cittadini in maniera efficace, ricercando dove possibile un’unità di intenti”. Capecchi ha chiuso il suo intervento annunciando il voto contrario alla risoluzione della maggioranza che “si limita ad approvare, in modo sintetico, il programma di governo. Il nostro è un atteggiamento serio e costruttivo per il bene della Toscana”.
In precedenza, l’Aula aveva discusso – e respinto – nove ordini del giorno presentati da consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia ai quali Il capogruppo del Pd Simone Bezzini,a nome della maggioranza, ha espresso “un no tecnico”. Un decimo ordine del giorno, sempre di FdI, è stato ritirato nel corso della discussione.
Il primo odg di FdI, promosso e illustrato da Marco Guidi era relativo al contrasto all’erosione della costa e la salvaguardia della costa toscana “Abbiamo notato che manca la difesa della costa dal programma di governo – ha sottolineato - una mancanza grave per via dell’erosione in atto e speriamo di porre l’accento su questa mancanza di attenzione, che pregiudica un settore strategico come il turismo. Un intervento organico e globale nel vostro programma di governo sarebbe necessario”.
Luca Minucci (FdI) ha aggiunto: “anch’io vengo dalla costa e la nostra è una proposta politica che chiede un maggiore impegno per la costa e la difesa dell’erosione. Si risolvono i problemi solo con interventi strutturali e complessivi e sarebbe importante l’impegno su questo tema”.
Jacopo Ferri (Forza Italia) ha detto che “il presidente Giani aveva promesso di prendere atto dei suggerimenti che provengono dall’aula; invece, adesso si propone un no tecnico che non ci lascia assolutamente soddisfatti e non ci fa avviare una reale discussione”.
Anche Chiara La Porta (FdI) ha detto di non comprendere “il no tecnico sulla questione della costa. Noi rispondiamo con un sì politico e chiediamo di discutere tutti i nostri ordini del giorno”.
Il secondo Odg, che intendeva contrastare l’’illegalità nel distretto tessile pratese e per aumentare l’organico degli ispettori dell’Asl è stato illustrato in aula da Chiara La Porta: “Vogliamo coinvolgere il Consiglio su questo tema così importante, per evitare episodi di violenza e contrastare l’illegalità”.
Di misure regionali sul reddito di cittadinanza parlava l’atto di indirizzo illustrato in aula da Claudio Gemelli che intervenendo ha dichiarato: “Siamo a contrari a questa misura che è solo assistenzialismo, mentre noi vogliamo misure a sostegno delle imprese. Ci aspettiamo dalla maggioranza una proposta diversa, visto il fallimento di questa misura a livello nazionale, e vogliamo capire i costi reali di questo intervento che potrebbe mettere in crisi i conti pubblici”.
Luca Minucci ha chiesto che sia fatta “chiarezza su questa misura, visto i risultati deficitari a livello nazionale. Vogliamo capire come verranno trovate le risorse e chiediamo un atto di buon senso e misure sociali veramente utili ed efficaci per i nostri cittadini”.
Per Matteo Zoppini il no tecnico della maggioranza “è una mancanza di rispetto dell’aula e un atteggiamento del tutto insoddisfacente. Non trovo utile il reddito di cittadinanza e non capisco questa misura che non incentiva il lavoro, ma che è solo una misura scellerata che si configura come una mancetta che non crea lavoro”.
Marco Guidi ha affermato che” errare è umano e perseverare è diabolico. Questa è una misura che toglie fondi ai giovani e alla formazione e per dare incentivi che creano addirittura lavoro nero. Quanto costa effettivamente questa misura per la Toscana?”
Anche Chiara La Porta (Fratelli d’Italia) ha chiesto chiarezza su questa misura e “dove verranno presi i fondi necessari. Siamo molto preoccupati da questo intervento”.
Alessandro Capecchi ha illustrato il quarto Odg che aveva per oggetto il crollo demografico e il sostegno alle famiglie. “In Toscana – ha detto - mancano giovani e persone che lavorano e il sistema, così, non sta più in piedi. Una parte del programma fa riferimento a questi temi, ma visto l’invecchiamento progressivo della popolazione dobbiamo avere politiche di sostegno alla natalità molto più incisive”.
Secondo il portavoce dell’opposizione Alessandro Tomasi, “il tema della denatalità dovrebbe avere uno spazio maggiore e si dovrebbero costruire politiche organiche su questo tema. Ho visto il dibattito sul fine vita e non ho visto questo confronto su un tema così importante sul tema della denatalità, per contrastare il quale occorre far sì che i giovani restino in Italia e servono politiche a sostegno della famiglia”.
Jacopo Ferri (Forza Italia)ha dichiaratoil voto favorevole all’Odg invitando a “studiare nuove politiche per la famiglia. Anche la misura sui nidi gratis, che è positiva, sta creando problemi gestionali”.
Chiara La Porta ha dichiarato: “Ci dispiace non poter avviare una discussione su questo tema e speriamo di poter riprendere presto il dibattito sul problema della denatalità”.
Alessandro Capecchi ha annunciato di ritirare l’odg sulla centrale del 118 di Pistoia e Empoli e sulle maxi emergenze, “perché vogliamo evitare un voto negativo su un tema che aveva visto interesse anche da parte della maggioranza”.
L’ Odg sugli episodi di violenza a Prato e nel distretto pratese è stato invece illustrato da Chiara La Porta. “Su questo tema,ci fa riflettere la mancata azione delle varie istituzioni, anche nei confronti della Cina. Serve, invece, un maggiore impegno da parte di tutti”.
Ad illustrare in Aula l’ordine del giorno che chiedeva il ripristino degli impegni assunti dalla Giunta regionale sull’aumento Irpef “una tantum” e l’avvio di un percorso di riduzione fiscale in Toscana il portavoce dell’opposizione Alessandro Tomasi che ha chiesto una cosa chiara alla maggioranza: “Siete intenzionati ad abbassare l’Irpef come annunciato dal presidente Giani un minuto dopo averla aumentata? Anche perché una misura temporanea è diventata strutturale. Ora serve un percorso per un ritorno alla normalità”.
Il consigliere Marco Guidi ha evidenziatocome oramai “il buco nei conti della sanità regionale sia strutturale”. Il collega Enrico Tucci ha definito “impellente” la necessità della revisione della spesa sanitaria perché “c’è il rischio concreto di un commissariamento”. Alessandro Capecchi ha ricordato invece come “l’emendamento che introduceva l’aumento dell’Irpef sia arrivato in Consiglio regionale all’ultimo momento. Una misura diventata poi strutturale come il buco nei conti”.
Respinto anche l’ordine del giorno che si occupava del tema dei ritardi nei rimborsi spese del programma regionale vite indipendenti, che è stato illustrato in Aula dalla consigliera Marcella Amadio “Si tratta di un contributo a persone adulte con disabilità grave che con queste somme mensili hanno la possibilità di autodeterminarsi, provvedendo al pagamento di una badante ma non solo”, ha spiegato.
Il consigliere Claudio Gemelli ha voluto invece sottolineare l’assenza del presidente della Giunta Giani come mancanza di rispetto all’Aula e all’Istituzione.
Dell’individuazione di azioni strategiche per il supporto delle professioni intellettuali si è occupato l’ordine giorno presentato dal consigliere Matteo Zoppini che ha sottolineato come il tema non sia stato trattato dal presidente Giani nel suo programma. “Professioni che hanno un potenziale di crescita rilevante per la Regione e che invece il rapporto Irpet vede fortemente penalizzate con una riduzione in termini di Pil dal 21% al 9,5%. Sono dati che dimostrano una deliberata disattenzione da parte della Giunta regionale”. Un invito a provare a trovare un accordo su questo tema è arrivato da Vittorio Fantozzi: “Si tratta di figure cruciali ancora presenti nei piccoli borghi e vanno considerate all’interno del concetto di una Toscana diffusa”.
La collega di partito Chiara La Porta si è detta “basita per la mancanza di discussione e accoglimento di questo ordine del giorno”. Anche il portavoce dell’opposizione Alessandro Tomasi ha chiesto un voto a favore per dare un segnale positivo a un settore così importante nell’ambito dell’economia regionale.
Ultimo ordine del giorno respinto quello sulla necessità di prevedere in Toscana l’istituzione di Centri di Permanenza per il Rimpatrio quali strumenti indispensabili per una gestione ordinata e sicura e sostenibile dei flussi migratori. Nell’atto presentato da Jacopo Cellai era contenuta la richiesta alla maggioranza di rivedere la posizione assunta nel programma sul tema della sicurezza e dell’accoglienza diffusa “con la Toscana che respinge l’apertura dei CPR”.
Per il consigliere Cellai è necessario “aprire un dibattito anche cronologico, sull’apertura di questi centri, da fare sia a livello nazionale che locale”. “Nel nostro modo di intendere la sicurezza questo rappresenta un elemento che agevola coloro che sono in attesa di provvedimento di espulsione e rimpatrio non solo perché hanno un foglio di via ma anche perché si sono distinti per una serie di episodi gravi e pericolosi per cui dove questi centri esistono, queste persone vengono portate”.
Il consigliere Luca Minucci ha sottolineato come “la mancanza di CPR metta in difficoltà le forze dell’ordine che sono costrette a portare questi individui in altre regioni”. Uno spreco di soldi e risorse che ha rimarcato anche la collega Chiara La Porta: “La nostra è una proposta di buon senso e non ideologica”. Il consigliere Marco Guidi ha evidenziato come “il senso di insicurezza in Toscana regni in molte città. I CPR sono un elemento fondamentale e si faranno lo stesso perché decide il governo nazionale.
E ne faremo due, uno anche dedicato agli spacciatori”. Voto favorevole ha annunciato il portavoce dell’opposizione Alessandro Tomasi spiegando come “anche in questo momento, con tutta probabilità, sta partendo dalla Toscana una pattuglia per portare qualcuno in un CPR. Siamo di fronte a una grande ipocrisia che non c’entra nulla con il razzismo e l’accoglienza. È una questione pratico-logistica di buon senso, con tante forze dell’ordine che vengono sprecate in attività di trasferimento anziché di controllo del territorio”.