Pitti Immagine Uomo: ieri sera a Firenze le anteprime

Nicola Novelli

Firenze esprime da secoli una tradizione artigianale inimitabile e le sue botteghe si sono rivelate la migliore scuola di apprendistato per grandi artisti. Non è un caso, probabilmente, se sono state proprio le scuole della moda ad aprire ieri sera le giornate della moda. Le prime a Firenze dopo un anno e mezzo dall’inizio della pandemia.

Tra i primi a dare inizio agli eventi il brand Rodo, che ha organizzato la presentazione della prima capsule per uomo in uno splendido giardino sulle colline fiorentine. Linee pulite, abbinate a nuovi colori e materiali eleganti: le borse Rodo sono autentiche espressioni di stile. Pelli sapientemente lavorate e design che non dimentica mai il comfort. Le mani degli artigiani dell’azienda di Mogliano Marche (ma nata a Firenze) danno vita a capolavori di eleganza. Dal 1956 Rodo integra tradizione e innovazione in borse e scarpe fatte a mano, nel rispetto dell’ambiente.

Una piccola folla di curiosi si è radunata alle transenne di Piazza Santa Maria Novella, trasformata nel giardino Art Thou, final graduation show di Polimoda, l’evento-installazione, con accompagnamento musicale, per 27 talenti creativi della scuola. Di fatto la prima sfilata alla vigilia di Pitti Uomo 100. Mai nei 35 anni della scuola avevano sfilato insieme le creazioni di tutti i corsi e master dell’area design. La manifestazione era arricchita dalle opere dell’artista britannico Rob Mulholland, che al termine dell’evento fiorentini e turisti hanno potuto fotografare da vicino.

Polimoda è noto per la sua visione indipendente” spiega Massimiliano Giornetti, direttore di Polimoda. “Da sempre la nostra ambizione è scoprire e promuovere il talento e la diversità in tutte le sue sfaccettature, magnificando l’inclusività e la diversità. Art Thou (Sii te stesso) sintetizza tutto questo. Con le creazioni dei nostri migliori talenti, vogliamo rispettare e promuovere le singole individualità. La rivendicazione dell’io a mostrarsi per quello che è. Una riflessione post moderna sulla autenticità dell’uno. La scelta del sé ad autodeterminarsi dichiarando la propria autonomia di giudizio e la propria personale libertà di espressione”.

Poco lontano, evento più esclusivo per la Libera accademia delle belle arti, che è tornata a esibire i lavori dei suoi studenti sulla terrazza del B-Roof, il ristorante panoramico del Grand Hotel Baglioni. La Fashion Night Laba univa la moda alla cucina dello chef Richard Leimer, negli spazi all'aperto dell’albergo fiorentino. 34 ragazzi del secondo e terzo anno del dipartimento di moda hanno presentato 30 outfit, indossati dai modelli dell'agenzia Fashion Concept. "B-Iconic" il tema della serata, in una miscela di capi iconici rivisitati, ma sempre in chiave sobria ed elegante.

Nei mesi del lockdown gli studenti hanno alternato lezioni in presenza alla didattica a distanza -spiega a Nove da Firenze il direttore della Laba, Domenico Cafasso- Non ci siamo mai fermati, riorganizzando incontri e laboratori proprio per dare continuità al lavoro dei docenti e all'impegno dei nostri iscritti”.

Quello di ieri sera è stato il primo di una serie di eventi che la Laba ha programmato per celebrare i primi 20 anni di attività. Giovedì 8 e venerdì 9 luglio all'Istituto degli Innocenti di piazza Santissima Annunziata, due sfilate di moda accompagneranno l’inaugurazione della mostra “Le opere e i giorni”, allestita negli spazi del Salone delle Compagnie, con le opere di ex allievi che hanno fatto ingresso nel mondo del lavoro.