Piantedosi a Prato per il Comitato nazionale per la sicurezza

Redazione Nove da Firenze

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha presieduto questa mattina, nella prefettura di Prato, la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Al centro del tavolo un’analisi complessiva dello stato della sicurezza sul territorio nazionale, seguita da un approfondimento dedicato alla città e alla provincia di Prato. Tra i temi principali affrontati: ordine pubblico e sicurezza, analisi dei nuovi scenari di rischio, prevenzione e contrasto del terrorismo e dell’immigrazione irregolare.

Al Comitato erano presenti, oltre ai sottosegretari all’Interno Nicola Molteni, Wanda Ferro ed Emanuele Prisco, il capo della Polizia, i comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il capo di Stato maggiore della Difesa, il capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera.

Hanno partecipato inoltre i vertici dei dipartimenti per le Libertà civili e l’immigrazione e dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Viminale, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, i rappresentanti delle agenzie di intelligence, il capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il prefetto di Prato e rappresentanti delle istituzioni locali.

“Quello che è avvenuto oggi a Prato rappresenta un precedente grave. Il ministro Piantedosi ha trasformato una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica in una vera e propria passerella elettorale per la destra -domanda Emiliano Fossi, segretario regionale della Toscana e deputato PdChe ci facevano i parlamentari di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia in Prefettura? E perché non è stato invitato nessun rappresentante dell'opposizione? Questa destra non rispetta nemmeno le forme della minima correttezza istituzionale.

È inaccettabile vedere le istituzioni dello Stato utilizzate come scenografia per selfie e foto di gruppo a uso elettorale. Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica è un organo tecnico, non un palcoscenico per la propaganda di partito.

Questo utilizzo spregiudicato dell'apparato statale per fini di propaganda politica in vista delle elezioni regionali è indegno di una democrazia matura. La presenza esclusiva di parlamentari della maggioranza trasforma un atto istituzionale in un comizio mascherato.

Prato e la Toscana meritano rispetto, non queste messinscene che sviliscono il ruolo delle istituzioni. Chiediamo al governo di fare chiarezza su questa deriva che confonde il ruolo dello Stato con gli interessi di parte”.