phica.eu: tra le vittime anche donne fiorentine

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 29 agosto 2025- La polizia postale ha avviato indagini per risalire a chi gestisce le piattaforme che contengono anche foto di politiche, attrici e influencer. Intanto il sito Phica.eu chiude dopo le polemiche sulle foto rubate a Meloni e Schlein, oltre a una library con immagini centinaia di donne inconsapevoli, zoomate sulle parti intime, fotomontaggi, insulti sessisti e gogna mediatica. Moltissime le politiche italiane le cui foto, tratte anche da programmi televisivi, sono finite nel forum di condivisione, oltre a Chanel Totti, Ilary Blasi, Paola e Chiara, Chiara Ferragni, ma anche Bianca Berlinguer. Dopo le decine di denunce di questi giorni, che hanno segnalato anche "Mia Moglie" e altri siti a contenuto sessualmente esplicito l'autorità di pubblica sicurezza è intervenuta.

"La vicenda riguardante è raccapricciante -dichiara Alessandro Draghi, vice presidente del consiglio comunale- Esprimo solidarietà alle vittime: donne politiche, del mondo dello spettacolo, giornaliste e conoscenze personali, normali ragazze di Firenze. Auspico che anche la politica locale dia un segnale: nel prossimo consiglio comunale di lunedì, il sottoscritto, sensibilizzerà il presidente Guccione, il collega Pizzolo e i consiglieri uomini di tutti i gruppi a firmare un documento anti sessista da leggere all'apertura dei lavori, e da votare durante la seduta".

Le foto e i commenti vergognosi pubblicati in gruppi social come ‘Mia Moglie’ e siti come ‘Phica’ sono un’offesa inaccettabile alla dignità delle donne. È una concezione che non possiamo tollerare e che dobbiamo combattere con decisione” dice Serena Spinelli, assessora toscana al Welfare ed esponente del Pd, commentando la chiusura delle pagine e dei siti che ospitavano immagini di donne senza il loro consenso e frasi sessiste e violente.

"Voglio esprimere la mia solidarietà alle donne vittime di questa vergognosa umiliazione pubblica a cui sono state sottoposte - continua Spinelli - e anche alle loro figlie e ai loro figli, perché la lotta contro le discriminazioni di genere va fatta anche pensando a quale società vogliamo costruire per il loro futuro".

“Bene che si sia arrivati alla chiusura di queste pagine, ma è il risultato minimo. Ora chi ha pubblicato quelle foto, in alcuni casi addirittura di mogli o compagne, deve essere perseguito penalmente – dice Spinelli – perché non è accettabile che simili comportamenti restino impuniti”.

“Oltre a questo – continua Spinelli – serve un impegno forte della politica, perché la lotta alla violenza e alla discriminazione di genere non si vince soltanto nei tribunali, ma soprattutto cambiando la mentalità collettiva e mettendo al centro il rispetto delle donne”.

“L’obiettivo finale – conclude Spinelli – deve essere sradicare la concezione maschilista e proprietaria delle donne da ogni luogo della vita quotidiana: dalla famiglia al lavoro. Solo così ogni donna potrà vivere davvero libera, rispettata e mai più oggetto di violenza o di derisione”.

“Ciò che è stato pubblicato e scritto sul gruppo Facebook ‘Mia Moglie’ e sul sito Phica.eu è né più né meno una forma di violenza, quindi bene hanno fatto le vittime a rivolgersi alla magistratura. La chiusura di queste pagine è una buona notizia, ma è solo il primo passo” dicono la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze, e la delegata alle Politiche di Parità dell'associazione, Marta Silvestre, intervenendo sui casi dei siti e dei gruppi social in cui sono state pubblicate foto di donne con commenti sessisti e violenti.

“Per prima cosa vogliamo esprimere come associazione vicinanza e solidarietà alle donne vittime di questa violenza non meno brutale, nei suoi effetti psicologici, di quella fisica. Ci sentiamo impegnati anche noi – continuano Firenze e Silvestre – nella costruzione di una società davvero moderna e libera, in cui la parità di genere non è più una conquista ma la normalità”.

“Da donna e da presidente di un’associazione a forte presenza femminile – concludono la presidente e la delegata alle Politiche di Parità di Avis Toscana – sono convinta che l’indignazione per ciò che abbiamo visto e letto su quelle pagine sia sacrosanta e che l’intervento della magistratura sia necessario, ma anche che la battaglia sia da combattere ogni giorno, ogni qual volta emerge una concezione della donna come oggetto o ‘ornamento’. Il vero terreno di cambiamento è quello culturale: bisogna costruire relazioni nuove tra uomini e donne, basate sul rispetto e sulla reciprocità, non sul dominio e sulla sopraffazione”.